Le porkeriole di Flavia

diario e fantasie di una scrittrice di bella presenza

Siamo qui per questo

L’Autrice

FLAVIA MARCHETTI

Vincitrice del Premio Saffo Terzo Millennio, XIX edizione, 2019, Flavia Marchetti dal 2005 pubblica con l’editore Enstooghard Ltd – København

©FlaviaMarchetti 2022

Gloria è raggiante. Finalmente è riuscita a mettere assieme il puzzle che da tanto suo marito insegue: una serata di sesso assieme a un’altra coppia. Che poi questa sia una coppia con tendenze saffiche non ha una grande importanza. In basso Anzi l’anormalità aggiunge libidine alla trasgressione.

Esistono Flà e Ughetta sono due fior di Figa. Un vero regalo realizzare una cosa del genere proprio nel giorno in cui ricorre il loro terzo anniversario di matrimonio.

“Gli farò un’inaspettata sorpresa. Sarà una gran figata. Verrà una gran bella festa!”

Mntre tra sé si auto-compiace, chiama al telefono Michele. Gli annuncia cosa ha in mente per la serata. Lui, entusiasta, promette: <Così farai in modo di farmi una sega innanzi alle ospiti. Sborrerò a più non posso in omaggio al nostro terzo anno di amore. Ti piace come premessa?>. Le confida subito come penserebbe di aprire una serata del genere.

Glory, saltella mimando ipotetici passi di danza. Dimostra tutto il suo entusiasmo per come già si prospetta la serata.

Mentre io, Simona e Ughetta ci avviciniamo al suo Salon, la vediamo saltellare gioiosa nello spegnere le luci del lavoro.

Glory è entusiasta nel prendere atto che da due che eravamo, stiamo tornando in tre. L’euforia si amplifica in lei.

<Ho fatto preparare per quattro, ma anche la quinta ci sta a pennello. Vedrete come sarà contento anche Michele che potrà mettere in mostra tutte le sue qualità di mandrillo.… Quando ve lo mostrerà sarete d’accordo con me che è uno dei più bei cazzi fra quelli che avete finora maneggiato>

<Quanti centimetri sfoggia?> Chiede, interessata, la cucciola Ughetta.

<Dovrebbe stare attorno ai 21.> Con orgoglio Glory.

<Wow!> Ughetta

* * * * *

Michele avevo già avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne qualcuna delle sue qualità. Ciò nonostante, il bacio con cui mi accoglie fa scoccare in me un brividone che mi trafigge dall’osso sacro al capezzolo destro.

Simona, dando sfogo a tutta la sua libidine, ne approfitta per infilarsi nella sua bocca ciucciandogli a lungo la lingua.

Allo sguardo non del tutto sereno di Glory, si giustifica con:

<Non siamo qui per questo?>.

È tanta la smania che noi femmine abbiamo che ci viene spontaneo intonare alcuni versetti goliardici. <È proprio vero, Miché? / Faccelo vedere, Miché?>.

Michele ci prende più che in par ola e si spoglia completamente. A noi femmine non ci resta che gioire e metter mano a quella visione. Su cui, però, vigila Glory, legittima consorte.

Come desiderava Michele, Glory vorrebbe iniziare la, serata, con la performance della sega innanzi a tutte. Ce lo dice. ci predisponiamo sul divano, attente spettatrici.

Ughetta, brucia le tappe e prima di sedersi tra me e Simona si fa nuda. Glory, conviene che, quale pugnettara ufficiale dello spettacolo, debba esibirsi nello stesso costume del suo partner. Si conforma.

La poltrona Frau, di fronte a, noi diviene il palcoscenico.

Michele è completamente rilassato. Un’aria sognante, disegnata sul volto. Dalle cosce, spavaldo, si erge l’uccello.

A cavalcioni sul bracciolo sta Glory, pronta ad entrare in azione

Michele appoggia le labbra a un fianco della moglie che già una sua mano è calata sul ventre di lui. Sono carezze quelle che già fanno vibrare l’asta. Una mano di lui accompagna le agili dita di Glory alla meta: la virile cappella.

Il pugno le si stringe attorno.

Noi spettatrici, applaudiamo eccitate.

La mano di Glory sa bene come ammannirla.

Lo scapella completamente proseguendo ne, l classico procedimento della pugnetta bolognese: giu la pelle… su la pelle.

La platea esplode.

Noi tre spettatrici ci e aggrovigliamo. Sembriamo una grande piovra i cui tentacoli si prodigano ad insinuarsi nel proprio corpo.

La pugnetta intanto prosegue tra dolci parole di Glory al marito: <Vieni, Amore, vieni! Sborra! Ti prego… Sborrami in faccia… Sborrami in bocca! Voglio riempirmi di te!> Spalanca la bocca che cala sul vibrante glande.

Le gote mostrano l’intensità del pompino:

<Ohhh. Oh. Ohhhhh!> Michele si esprime, liberando il proprio seme nell’a di Simona ccogliente gola della moglie.

* * * * *

Sul divano, noi, che saremmo il pubblico a cui è rivolta la performance, viviamo analoghe sensazioni: non riusciamo ad astenerci dal godere.

Io sono seduta e fra le mie cosce c’è la Cucciola a darmi deliziosamente piacere con la sua agile lingua. Sotto di lei, la bocca di Simona, sta leccando furiosamente la sua stretta fighetta.

Sto venendo e lo urlo a squarciagola. Non avendo nulla da leccare aggiungo:

<Vogliooo una fiigaaa che mi sbrodoli in boccaaa!>.

Mò Figa… Vengo presa sul serio!

Il trenino si scioglie, per ricomporsi in pochi attimi sulla moquette. Diventa un triangolo di corpi, senza né capo né coda. Ognuna, ha una Figa tra le labbra.

Di lì a poco, si sarebbe aggiunta Glory, ancora eccitata per il suo tour con l’uccello di famiglia. Che come pubblico, non vediamo l’ora di conoscere personalmente.

Siamo qui per questo!

* * * * *

Il talamo di Glory e Michele, ha qualche piazza  in più dei normali letti matrimoniali. Noi femmine ci stiamo tutte sdraiate.

Subito le coppie, già prefiguratesi sulla moquette del salotto si riformano: Simona e Gloria, io e la cucciolotta Ughetta.

Io mi metto prona. Cosce e chiappe ben divaricate. Lei mi monta sopra e prende a sfregare il pube fra le mie natiche e la schiena. È quasi un massaggio che mi fa assaporare sensazioni dolcissime. Fremiti. Molti di questi resi intensi dall’essere provocati da quella specie di germoglio che è il pelo pubico di una adolescente.

Ughetta sta crescendo molto porca. Lo è per libera scelta. Dal momento che ha deciso di vivere la propria vita da lesbica.

Affidandosi a Glory, bisex convinta e raffinata, sta formandosi quale dispensatrice di erotico piacere. Anch’io in questo piccolo, lezioso nido d’amore nel cuore di Bologna, mi sto già godendo i primi rudimenti che la giovane porcellina ha appreso dalla navigata porcellona.

Tutto fa presagire che la giovane allieva abbia tutte le qualità per superare la maestra.

Delicata e coinvolgente, in questo momento sta tentando di dare piacere al mio buco del culo, che lei trova <di raffinata eleganza ma sempre occultato alla vista dalle floride natiche>.

Accarezzando la protrusa smorfia delle sue crespe, messe lì all’ingresso, con la sua vispa fighetta, eccita ogni ogni ogni mio senso. È un’operazione brigosa: occorre allargare il solco fra i glutei, dove lei possa insinuarsi con il il proprio Monte di Venere. Non facile da realizzarsi ma al secondo tentativo avviene l’impatto.

L’eccitazione è tanta!

Sento la calda fighetta sbrodolare contro il mio buco del culo. Un po’ dei suoi umori entrano in me. Una vampata di calore si sparge per tutto il mio corpo facendomi colare la figa. La relativa macchia si allarga sulla chiara coperta.

Ughetta mi mordicchia le spalle. Succhia qua e là il collo. Slingua dentro l’orecchio.

Sborra contro il mio culo!

L’eccitazione mi prende. Mi giro di scatto. Afferro la ragazzina. La stringo forte a me. Le lingue si incrociano. Le fighe si cercano. Si trovano. Premono… una contro l’altra.

Forte… forte. Forte.

<Fammi un ditalino, Flà… Altrimenti scoppio.> è la supplica che la ragazzina sussurra.

Mi si sdraia di fianco. Occhi socchiusi, cosce aperte. La bocca in attesa di baci.

Allungo un braccio…. Apro completamente il palmo della mano. Ughetta capisce al volo… sposta il bacino sopra di questa…. Posso agevolmente, con un dito, penetrarle o il culo o la figa. Comincerò da questa… Glielo dico:

<Quante dita reggi nella figa?>

<Da domenica scorsa non sono più vergine – Saggio con un dito. Ce ne starebbero anche due. È comunque strettina…. Lei continua a raccontarmi di domenica scorsa. – … Augusto, mio fratello, ha insistito tanto chi ho dovuto accondiscendere. Giela ho data a malincuore. Avrebbe spifferato a mamy le mie tendenze. Il porco.>

<Quante ne vuoi, Cucciola?> insisto.

<Due sono più o meno il cazzo di Augusto… Facciamo pure due. – Ha le idee chiare. -Mi ha fatto così male Augusto, che da domenica l’ho toccata solo questa mattina.> Metto due. Con tanta dolcezza.

Sditalinare da questa posizione e una gran figata. La Figa è calda. Ben lubrificata. Le dita scivolano nel canale dell’amore. Giro le dita. Lei freme forte. La figa pulsa come sento pulsare il suo cuore. Mi bacia spasmodicamente. Stringe con forza cosce e chiappe attorno alla mia mano. Quando si rilassa lascia su questa, la sua abbondante sborrata..

C’è tanta dolcezza del suo sguardo. Un grande abbraccio… Baci ai capezzoli. Carezze. Tutto questo per esprimere la propria gioia.

<Il culo come ce l’hai?>

<Integro… Ancora tutto mio. Mai sfiorato. Neppure con un dito –Si ferma. Medita…  – Se vuoi il primo dito lo puoi mettere tu.>

Le sbaciucchio gli occhi.

Viene carponi sopra di me. È innanzi al mio volto. Le allargo le chiappe. Bacio il buco. La lingua glielo penetra più volte…. Lascia poi il posto al pollice… Scopatina!

Santo Ughetta ricettiva. Percepisco il suo godimento. Cambio con l’indice che va più a fondo.

<Sììì> geme la cucciola godendo.

All’indice aggiungo la compagnia del medio.

Ughetta spinge il boffice contro la mia mano.

<Così… Dai!> Mi incita.

Dentro/ fuori… Dentro/ fuori… le scopo il culo con forza e crescente velocità.

Si agita… Smania… Si contorce. All’improvviso si contrae completamente

<Che bello… Amore! È così che ho sempre sognato dovesse essere>

* * * * *

In un 69, di fianco a noi, Simona e Glory se la stanno succhiando in un silenzio quasi religioso. Solo gli ansimi del loro godimento e gli umidi rumori delle lingue impegnate a costruire vortici di piacere.

E torna in scena anche Michele assentatosi in doccia per togliersi di dosso il sudore provocato dalla pugnetta di sua moglie.

Per noi ragazze bolognesi, abituate all’esposizione del bronzeo fallo della statua del Giambologna sulla pubblica piazza, il metro di paragone non può che essere più o meno del Nettuno che troneggia su quel piedistallo. Ebbene, quello di Michele è tanto… tanto… Tanto di più. Sia nelle dimensioni che nella fattezza: imponente, nella sua erezione… Fantasmagorico, con la cappella sguainata… Simpatico, con i suoi due testicoli, che minuscoli com’erano pareva sostenessero tutta la sua possenza. La dolce estetista se l’era proprio scelto per il lato giusto.

Imponente, fantasmagorico e simpatico è pure il parere di Ughetta che non gli lascia il tempo di fare più di tre passi in quella stanza e gli è sopra con la bocca, mugugnando libidinosamente.

Nella sua testa: “al diavolo la smania di voler essere lesbica… Questo è un signor cazzo!” e via a succhiarglielo a rotta di collo.

A Michele questo exploit della ragazzina fa sorridere. Sempre sorridendo, la lascia fare, accarezzandole i capelli.

Ughetta sbocchina con teatrale passione: le labbra avvolgono il glande. All’interno della bocca, la lingua compie il suo sapiente lavorio per portare l’uccello all’eiaculazione. Le dita, con tutta la dolce maestria che sa mettere nel distribuire ditalini alle amiche, hanno preso a massaggiarlie i testicoli. Uno dei pollici si insinua tra le natiche per violare il buco del culo.

Spettatrice di tutto ciò provo un’emozione intensa che mi porta alle spalle della Cucciola per qualche bacio sul collo e vibranti carezze al seno.

Sul volto di Michele si legge lo sforzo che sta compiendo per trattenere l’onda di sborra che sta montando dai testicoli. È teso… il ragazzo si contrae tutto. Si comporta da vero gentiluomo. L’avverte:

<Sto per venire, Ughy. Spostati!>

La Cucciola, che ha ben chiaro quanto sta facendo, aggiunge un’ulteriore porzione di cazzo alla sua bocca e dà pompa al ciucciare delle ganasse. Unico gesto che concede a sé stessa è quello di allargare le cosce. Spinge il bacino contro di me che da dietro sto cipollandola. Un avvertimento per dirmi che il passo fra le cosce è comunque aperto…

Stacco le mani dalle tette. Due dita le faccio scivolare nella sua figa da dietro.

<Uughyyy> l’appassionato urlo di Michele squarcia il silenzio della stanza.

Ughetta si trova la bocca piena di sbora. Un po’ la ingoia. Un po’ la sbava. Un po’ la trattiene in bocca.

Michele. La solleva per baciarla. Così lei gli passa il succo del piacere

* * * * *

L’urlo ha scosso Gloria e Simona. Hanno interrotto i picci-pocci post orgasmo per godersi il finale con pompa della Cucciola.

Se Simona guarda divertita le ultime fasi dello spettacolo, Glory dopo un’occhiataccia ad Ughetta, va con ansia a controllare il buon stato del cazzo di Michele. Che con meraviglia di tutte noi, nonostante il pompino, mantiene un’erezione ragguardevole. Tanto che tutte ci facciamo attorno a lui per congratularci della possenza del suo membro. Saggiando con mano che quanto stiamo vedendo non sia un’illusione ottica… uno scherzo dell’alcol bevu si . Questo il codice della a riposo to precedentemente.

Michele è al settimo cielo. Una festa così non l’avrebbe mai immaginata. Oltretutto organizzata da sua moglie che ha voluto portargli nel letto ben quattro femmine ognuna più seducente delle altre.

Michele ci invita a spostarci nel salotto, dove ha preparato un buffet per condire la festa anche con specialità gastronomiche.

Ci informa pure che gli piacerebbe dispensare nella figa di ognuna di noi una prova di quanto sia piacevole ricevere una spruzzata dal suo cazzo.

Tutte concordiamo che siamo qui per questo.

Anche durante il buffet, l’armonia e l’eccitazione non si placa tra di noi. Non cala. Tra un assaggio di sushi e l’altro e una porzione di macedonia con frutta esotica è tutto un palpeggiamento reciproco. Meravigliose tornate di lingua in bocca. Succhiare una canocchia con due dita nella figa è una bella sensazione.

Michele e il suo cazzo troneggiano tra di noi. Di tanto in tanto sento la cappella del suo uccello sfregarsi tra le mie natiche. Un modo come un altro per stare in allegra compagnia.

Ughetta è al top dell’eccitazione. Ha preso di mira Simona. Appena la vede in posizione consona le affonda il viso tra le cosce per prendersi una boccata inebriante dalla sua figa.

Tenta pure un affondo sull’uccello di Michele. Tutte quante protestiamo con decisione: un pompino adesso vorrebbe dire spegnere la serata, fin qui, così ben riuscita.

Ughetta si adegua con amarezza. Si dedica completamente a Simona portandola sul divano per un 69.

Io e Glory ci concediamo un ditalino reciproco, in piedi, appoggiate alla parete.

Glory è una meravigliosa manipolatrice di figa!

Interviene Michele: <Vedo che siete ancora pimpanti… Che ne dite se vi prendessi una dopo l’altra, in pecora, qui appoggiate al mobile?>

Entusiasmo da entrambe.

Michele provvede, ovviamente, cominciando dalla consorte… Glory, molto probabilmente è abituata a prendere l’uccello del marito in quella posizione. Si predispone con chiappe e cosce ben aperte incitando il suo bel Michele a non indugiare troppo.

Michele non può che accontentarla. L’abbraccia. Da dietro le prende le tette. Il cazzo scivola sicuro in lei.

Un profondo sospiro descrivere perfettamente quanto ciò sia gradito. Una cantilena di gemiti accompagna il dentro fuori della scopata.

È ancora umido dalla precedente sborrata, quando lo infila nella mia.

Spavaldo e sempre duro si fa strada tra le colate di umori che la figa sta distillando.

Anche per me c’è un dentro fuori che mi fa sbavare.

Godo più che mai! Glielo dico

<Non hai idea di che finale ho in mente per te.>

Posso immaginare. Ma so aspettare. Intanto, mi godo lo sbatacchiare dei testicoli contro le natiche con tutto il piacere che mi dona il su e giù del cazzo nel canale dell’amore.

Ed ecco le meravigliose sensazioni dell’orgasmo che sta compattandosi in me.

Stringo quel cazzo con ogni muscolo della zona pelvica. Sobbalzo. Mi contraggo tutta. Le ginocchia cedono. Mi faccio forza. Reggo. Tengo botta. Voglio proprio vedere se ho pensato bene, su come si concluderà quest’amplesso.

Smollo! Mi lascio andare.

Vengo!

Nello stesso tempo… caldi… un paio di schizzi… alle soglie dell’utero completano il mio godimento.

Un’ultima strizzata al cazzo mentre lo sfila, ma sento che ancora annaspa tra le mie cosce. È gocciolante, ma ancora pieno di virilità. Comprendo di aver previsto come sarebbe evoluta la situazione. Allargo le natiche.

Lo sento pulsare tra queste… Sento che spinge… Dardeggia sul bordo  Un colpo deciso.

È dentro!

Riprende il leit motiv dentro/fuori… Su/giù… Ancora una sborrata nel profondo dell’intestino. Torna in me, più violento che mai, l’rgasmo.… e le gambe cedono.

Sarei sicuramente a terra, se non fosse per il Cavaliere che mi sorregge tra le sue braccia, baciandomi le tette…

Si ode distintamente l’orologio di palazzo comunale battere 11 tocchi.

Ughetta si è rivestita:

<Scusatemi, ma tra 10 minuti c’è l’ultimo autobus che porta a casa mia.>

< Perché – La ferma sulla porta la domanda di Simona – hai già esaurito ogni desiderio?>

< Eh, sé! – Risponde in dialetto – ci vorrebbero ancora tre o quattro 69 per mettermi in pari.>

< Fermati! – Poi, rivolta a me – tu che ne dici Flà. A te quanti ne mancano?>

< Più o meno come a lei>

<Riusciremmo a darle una mano questa notte stessa? Tenendola a dormire tra noi>

<Io ci sto… Io ci sto… Vengo da voi.… Vengo da voi!> Ughetta baldanzosa.

* * * * *

A me, se di notte la Moka gorgoglia sul fornello è l’annuncio poetico che stanno per iniziare momenti di grande poetica eccitazione.

Niente di esagerato:

a casa mia decidiamo di tenerci sveglie con un’abbondante dose di caffè. Vogliamo vedere l’alba abbracciate l’una all’altra. Un groviglio di passioni. La poetica del gorgogliante caffè e data dal denudarsi, innanzi ai miei occhi di Simona e Ughetta. Per poi abbracciarsi appassionatamente.

Prima che la calda bevanda si stabilizzi nelle tazze sono nuda anch’io e mi aggiungo quei corpi in calore.

La poetica… Il caffè, non contano più nulla. L’eccitazione è ben presente in noi. Non ci resta che raggiungere l’ampio letto per inumidirlo con gli umori dei nostri godimenti.

È una corsa fino alla meta. Indugio. Quando la raggiungo Simona e Ughetta si sono già organizzate nel loro 69.

Resto ad accarezzarmela in poltrona fino all’esplosione dei loro orgasmi.

Sarà Ughetta, con le sue dita nella Figa ricordarmi dei miei proponimenti.

Mi sdraio e attendo che la sua figa si apra sulle mie labbra. La lingua è irrequieta nell’attesa quando infine si scatena è accolta da un ululato di gioia da parte di Ughetta che beneficia di fremiti e brividi.

Il post orgasmo in tre presenta più sfaccettature. Ci aggrovigliamo e diamo sfogo a un festival di baci, carezze, gemiti… Ragionamenti fantasiosi.

Le luci dell’alba ci colgono sfinite.

Con ben tre orgasmi da 69 incassati da ognuna di noi, abbiamo raggiunto un buono stato di temporaneo appagamento.

Quest’ultima avventura si può riassumere nelle scarne frasi che ci siamo scambiate lavandoci i denti:

<Adesso sì che mi sento proprio una brava lesbica.>: Ughetta

<Sei sempre la mia bella troia, Flà!>: Simona

<… E tu, la mia puttana preferita.>: Io.

Lascia un commento

GigitoPC informatica indirizzo: via Argentina Altobelli 28, 40133, Bologna (Solo su appuntamento) GigitoPC informatica indirizzo: via Argentina Altobelli 28, 40133, Bologna (Solo su appuntamento) Icona storia GigitoPC informatica telefono: 348.09.33.582 GigitoPC informatica telefono: 348.09.33.582 GigitoPC informatica whatsapp: 348.09.33.582 GigitoPC informatica whatsapp: 348.09.33.582 GigitoPC informatica email: info@informaticabologna.it GigitoPC informatica email: info@informaticabologna.it Icona freccia destra Gigitopc informatica Facebook Profilo social Facebook Gigitopc informatica Gigitopc informatica Twitter Profilo social Twitter Gigitopc informatica Gigitopc informatica Linkedin Profilo social Linkedin Gigitopc informatica Gigitopc informatica Pinterest Profilo social Pinterest Gigitopc informatica