Le porkeriole di Flavia

diario e fantasie di una scrittrice di bella presenza

Se può dirsi incesto?

L’Autrice

FLAVIA MARCHETTI
Scrittrice di bella presenza

Dire se si chiama Lidia o Laura non è facile da stabilire.

Comunque è stata lei che mi ha buttato lì un argomento da sviluppare. Non ho fatto altro che raccontare qualcosa di mio.

A Lei, Lidia/Laura voglio dedicarlo.

Dal 2005 Flavia pubblica con l’editore Enstooghard Ltd – København

©FlaviaMarchetti 2021

Il sole a quest’ora incomincia a perdere la sua aggressività. Un refolo di venticello dal mare, rende meno gravosa la serata del luglio. Che non può risultare che calda.

La spiaggia in buona parte si è svuotata. L’unico ombrellone che trova ancora una certa animazione è il 12. Quello di prima fila, che mamma opziona sempre già dal mese di giugno.

Mamma è qui dallo scorso mese. Ci starà fino a settembre.

Stamattina, quando ha visto che io e Simona eravamo venute a trovarla s’è eccitata.

Il ricongiungimento tra noi e lei è avvenuto qui, al Bagno Anita che stiamo rendendo uno stabilimento balneare figo, per l’esposizione delle nostre tette. Tre topless che abbiamo sfoggiato tra gli ombrelloni giallo-azzurri.

Mamma stessa ha voluto imitarci. Ha aggiunto il suo paio alle nostre. Gioia per i bagnanti maschietti e per qualche ragazza con le nostre affinità. Malumore dal restante genere femminile: <Ma chi si credono queste?… Quella poi, non più ragazzina… dovrebbe vergognarsi… bell’esempio! In spiaggia ci stanno pure bambini.> Invece mamma mostra un fisico della Madonna. Impreziosito proprio da quel paio di tette, sostenute e proporzionate al corpo longilineo. Insomma, per tutta la giornata la 53enne Jole GJarruti Marchetti ha oscurato figlia e nuora, venute a trovarla con l’intendimento che il mostrarsi avrebbe, magari, animato qualche adolescente fanciulla a chiarire proprie curiosità.

Con Simo faccio un breve riepilogo di questa uscita balneare che ci siamo proposte, alla ricerca di nuovi orizzonti trasgressivi. È stata proprio Lei a costruire l’idea:

<Se facessimo una puntata al mare a trovare tua madre? Con la sua affabilità avrà già fatto conoscenza con tutta la spiaggia e conoscerà già sogni, vita e miracoli di ogni femmina sotto l’ombrellone. Dovesse aver mai intercettato i desideri repressi di qualche femmina, pensi che ce lo direbbe?>

<Facciamo un test> e l’avevo chiamata al telefono. Chiacchiero scherzosamente con lei del più e del meno e la risposta al nostro interrogativo è vaga: <Proprio ‘lecca-pippe’ come voi due, direi non ce ne siano… C’è. Forse, una giovane sposa sui 21. Potrebbe darsi voglia fare un dispetto al maritino che potrà raggiungerla solo dalla metà d’agosto.> Comunque la nostra puntata sull’Adriatico l’abbiamo intrapresa.

In effetti, la sposina 21enne, è già attorniata da tre coetanei con il rigonfiamento sotto lo slip. Facendo, così, capire che stava rasserenandosi.

Siamo al bar del Bagno. Ordino altri due London Mule, tanto per farci girare un po’ la testa e trovare spunti per rendere quella notte più porca possibile. Vedo Simona che compie tutte quelle smorfie di quando ha la mente impegnata. Provo ad alleggerire: <Non ti dannare in complicati progetti… c’è sempre il nostro abituale 69 che stanotte potremmo esercitare sul lettino in terrazza, sotto le stelle. Magari ci facciamo fare da mamma per cena, la sua versione afrodisiaca della zuppa di pesce. Che ci farà scatenare.

<Il tripudio nella semplicità! Mi sembra una soluzione, non porchissima, come ci eravamo illuse, comunque eccitante.> Simona dichiara il suo gradimento scolpendolo nel granito come sa ben fare lei.

<Vado chiedere a mamma se ci fa la zuppa>.

Mamma è ben contenta di farci la zuppa. S’avvia per organizzarsi.

Torno al Bar dove trovo Simona con un sorriso beffardo:

<Mi sarebbe venuto in mente qualcosa di veramente trasgressivo. Ma puoi solo decidere tu.>

<Mi va bene tutto fuorché toys e BDSM. Fai pure tu – Simo insiste – Se non ti offendi, avrei pensato che… – va al banco a prendersi un altro beverone, tanto per far girare la testa di più. Poi con un che di satanico nello sguardo – potremmo fare un bel trio con mamma.>

Che mamma piaccia a Simo lo avevo notato stamattina da come Lei aveva insistito perché mamma facesse il bagno con lei. Dopo erano andate assieme in cabina, a cambiare il costume. Che tra loro ci sia stato qualche approccio? C erto che se una femmina portata e un po’ calda si trova innanzi il bel pezzo che mamma esibisce tra le cosce: rigoglioso e curato, difficilmente resiste dall’allungare la mano e lasciarle, almeno una carezza. Se gliela tocchi, mamma… Detto da lei… Non la fermi più: deve godere.

Non ho ancora risposto a Simona. Dalla cannuccia succhio il terzo London Mule. Nel Bar, oltre alla barista che dichiara a tutti di essere lesbica integralista …ma brutta assai e sgradevole… c’è una coppietta etero che limona vistosamente:

<Ti ha turbata la mia pazza idea?> Sento le sue labbra che mi sfiorano il collo. Siamo in piedi, appoggiate a uno di quei tavoli alti.

<Turbata no. Ma mi fai pensare a tante cose?>

<Tipo? Se posso?>

<Tipo: gliel’hai vista?>

<Ce l’ha meravigliosa! Nel sistemarsi l’ha mostrata un po’ aperta… Un capolavoro della natura in un corpo invidiabile.>

<Non t’è venuto di toccargliela… accarezzargliela?>

<Come no. È che la bellezza di quel folto pelo. Il rosa vivo tra le labbra socchiuse e un po’ gonfie, mi ha bloccata. Sono quasi fuggita dalla cabina.>

<Lei?>

<Non le ho sentito dir nulla. Ma mi è rimasta l’impressione che si aspettasse qualcosa. Anche prima… nel nuotare avevamo scherzato… ci eravamo toccate e più volte casualmente le tette. L’ho sempre sentita contenta di starmi addosso. Io, invece ho pensato: “Praticamente sono la nuora… quasi una figlia.” E mi sono bloccata.>

Le sue labbra stanno succhiandomi il collo. Come una saetta un brivido mi scocca nel collo per scaricarsi nella Figa.

Debbo confessare che l’esuberanza di mamma in spiaggia a tette nude mi ha fatto vederla in una luce diversa: non più quello di mamma mia. Ma quello di una bella Figa vogliosa con qualche anno più dei miei.

Per cui dopo un intenso lingua-in-bocca dico a Simona che mi sta bene partecipare con lei a concupire mamma.

Mamma ha già messo pesci ed ingredienti nel grande tegame di coccio. Si sta togliendo gli occhiali quando io e Simo entriamo rumorosamente, mostrando gli effetti dei 3 London Mule che ci siam scolati.

Cominciamo la pantomima per introdurre mamma nell’atmosfera in cui vorremmo godere assieme a lei.

Da dietro, le accarezzo i capelli… le sfioro con le labbra le orecchie… Sussulta… mi stringo a lei con le sue tette in pugno… la succhio sul collo.

Sul lato opposto, Simona la fiocca con passione.

<Mi sono messa in casa un paio di troie! Fantastiche troie!> è la sua esclamazione appena Simo le lascia la bocca.

La zuppa sul fuoco gorgoglia. Mamma ha ripreso il controllo di sé: aggiunge spezie al cibo e: <Bambine… perché non andate a preparare la terrazza… qui, riuscireste solo a confondermi>.

Tavolo apparecchiato… Dalla cantinetta di papà, i più profumati bianchi. Freschi al punto giusto… Aspettiamo la zuppa e mamma.

Un sorso di Sançerre e torna in me il ricordo dell’unica volta che avvo preso mamma eroticamente… Mi allungo sul lettino. Uno sguardo al cielo, pieno di puntini sfavillanti. Tornano le immagini di quel tardo pomeriggio sotto la doccia:

Anche quella volta… 2004 … eravamo in vacanza da quelle parti: Cesenatico.

Sicuramente eravamo tese. Tutte e due sapevamo che in quella notte, sia per me che per lei, ci sarebbe stata una prima volta.

Io, con il mio defloratore. Lei, con la prima femmina della su vita.

Inevitabile parlarne.

<Ma io non so neppure come si comincia!> Mi aveva gridato Lei, fra il rumore dell’acqua che ci scrosciava addosso.

<Non dirmi che con papà non avete mai fatto 69?>

<Ma sì che con papà a volte lo si fa. Ma quella, fra le gambe ha tutt’un’altra roba.>

<Beh sì. È così… Comunque, se con papà avrai succhiato. Con Isolde dovrai leccare mentre lei te la lecca.>

<Questo lo capisco ma il mio problema è che non ne ho mai leccata una.>

<Mamma, è una cosa talmente naturale che ti verrà spontanea farla. – e ridendo e scherzando mi ero inginocchiata e le ero andata fra le gambe con volto e bocca – Vedi, è semplice. Si fa così…>

Avevo aperta le sue labbra con le dita e percorso la crepa un paio di volte con la lingua, poi, per quel che riuscivo in quella posizione, gliene avevo infilato un po’ e mi ero dedicata alla ricerca della clitoride che non aveva tardato a farsi notare… Cazzo, mamma ha una clitoride che pare un minuscolo pene!.. Vivacissima! Non ce l’avevo fatta a non stuzzicarla!

Mamma era un po’ imbarazzata. Non riusciva a resistere al piacere che le dava la mia lingua. Si agitava ma mi teneva premuto il capo contro la propria Figa.

Avevo leccato con foga! I suoi umori mi colavano in bocca, mescolati all’acqua della doccia. L’erotismo in quel box era all’apice.

Mamma navigava nel suo orgasmo a vele spiegate: ansimava… mi dava della porca… della figlia degenere. Ma anche che ero la sua bambina che le stava insegnando come raggiungere pazze sensazioni. Il vortice dell’orgasmo l’aveva succhiata e non la mollava. Avevo deciso allora di portarla io al massimo.

Le avevo introdotto due dita nella Figa e mi ero sollevata. L’avevo abbracciata. Gliela avevo smenata con passione.

Vibrava e si scuoteva tutta baciandomi, come si bacia un amante.

Aveva chiuso il getto andandosene avvolta in un ampio telo da bagno.

La zuppa è buonissima e sicuramente contiene virtù afrodisiache. Una buona dose di eccitazione è riscontrabile nei nostri piccoli gesti… La conversazione è farcita da doppi sensi erotici. Il vino scorre.

È mamma stessa a far evolvere la situazione. Lamentandosi per la serata calda e sfilandosi la t-shirt. Le va dietro sua nuora: Simona. Noto lo sguardo iper-arrapato della mia Lei e voglio star a vedere come si svilupperà l’attrazione tra queste due femmine.

Lo so: è una delle frequenti masturbazioni da porno-scrittrice. Resisto. Tengo la canotta. Faccio la guardona.

Mamma non ha più freni… si palpa le tette invitando Simona: <Dai… leccamele!>

Simona è già fra le sue tette con la lingua.

Mamma si lascia andare sul lettino… Simona è sopra di lei…

Le tette si schiacciano le une sulle altre. Le lingue si cercano nelle bocche. Poi all’impazzata sull’altro corpo. Mamma abbraccia forte Simona… lei le mette la bocca sotto l’ascella: lecca a josa e scende sul capezzolo per succhiarlo e giù di lingua nel sotto-tetta. Ancora la lingua scende e si ferma solo all’ombelico per qualche evoluzione nei dintorni.

Sto scoppiando anch’io. Mi calo la parte inferiore del costume e prendo a dar pace al grilletto proprio in faccia alle due femmine che gemono e mugugnano tutto il loro bollore.

Simona ha modi di leccare che definirei implacabili: lenti… ponderati all’inizio che via via prendono velocità per divenire un turbine appena sente la Figa colare. A mamma potrà dare grandi emozioni.

Il grilletto, debitamente stimolato mi ha rilasciato una ragnatela di fremiti in tutto il ventre. Mi penetro con l’indice più a fondo che posso. Innanzi a me, distesa nel lettino. L’aria sognante… mamma. Sta beandosi del vagare della lingua di Simona sul suo basso ventre.

Estraggo il mio dito dalla Figa. Lo metto in bocca a mamma. Lei lo succhia

<Dai Simo. Leccami la Figa… Non ne posso più.>

Simona è già tra le sue cosce.

Non appena la sua lingua varca la soglia delle grandi labbra, mamma s’inarca e tiene premuta la testa della mia compagna contro la propria Figa. l’orgasmo è lì dietro l’angolo. Il seguito è tutto un osanna di mamma alla propria nuora.

L’eccitazione in me è alle stelle proprio nel vedere la passione che anima la mia compagna a far godere mamma.

Tre dita al mio godimento non bastano più…  voglio entrare nel loro vortice di piacere… venire sballottata nelle loro sensazioni… spartire con loro brividi, sudori e pulsioni.

Forse sono arrivata lunga… Mamma è ridiscesa dal proprio orgasmo e ora, abbracciate come due fidanzatine stanno andandosi a sciacquarsi.

Maledico il non aver saputo approfittarne e provo a godermi lo splendido cielo stellato sopra di me. Demoralizzata, non porto neppure a termine il ditalino iniziato.

Le stelle mi affascinano e tutta la mia attenzione viene presa da loro. Non mi accorgo neppure che mamma e Simona sono tornate. Tra un sussurro e l’altro stanno puntandomi.

Una carezza al Monte di Venere mi fa discendere dalle stelle. Il vortice del piacere si uuè trasferito su di me.

Mamma ha appoggiato la bocca su questo. Simona la lingua su di un capezzolo.

<Wow!> Un grido per dimostrare loro la mia gioia.

Distesa o raccolta e appuntita la lingua di mamma fa vibrare ogni angolo della mia Figa. Sbrodolo. Mamma me la succhia. Simona mi dona un-lingua-in-bocca stratosferico. Ora alle stelle, ci sono io, davvero.

A mamma regalo i tre schizzi del mio squirt. A Simona tutta l’espressività del mio corpo librato nell’orgasmo.

Simona non si dà tregua e appena l’eccitazione si affievolisce è sopra di me a rovescio per lanciare l’dea di un 69. Aggiungo alla serata i piaceri di un ulteriore grande godimento.

Stremate ma appagate ci teniamo abbracciate lasciandoci andare a una miriade di coccole.

Così sotto le stelle.

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