Le porkeriole di Flavia

diario e fantasie di una scrittrice di bella presenza

SAMY ROMA – Intervista

Se fatta nel luogo e nel posto giusto non esiste al mondo esperienza più sensuale di un’intervista a Samy. Soprattutto se si è d’accordo di farla nelle modalità che lei suggerisce:

Ci sta solo se le si garantisce che avverrà in un ambiente elegante e riservato. Nelle modalità che soddisfano il suo ruolo di scrittrice erotica.

Sia lei che l’intervistatrice… rigorosamente femmina… Dovranno dialogare con il corpo coperto solo dall’intimo della lingerie. Che lei raccomanda in abbinamento con tacchi vertiginosi.

Così mi ritrovo seminuda su un paio di trampoli al sole della mia bella terrazza

Samy è innanzi a me, orgogliosa del suo bel corpo, sì e no ricoperto da un intimo nero. E calze di seta.

È arrivata da me avvolta in un leggerissimo caffetano bianco. Subito vuol vedere dove penso di intervistarla.

Va a vedersi la terrazza. Si sfila il cafetano. Si sdraia su uno dei lettini, al sole. Ha reggiseno slip e reggicalze. Tutto in pizzo nero. Ha anche calze di seta che stacca dai gancetti e tiene arrotolate sulle gambe, lasciando ben scoperte le intriganti cosce.

Me la trovo innanzi così, quando metto piede in terrazza, dopo essermi andata a indossare la più elegante della mia lingerie.

Questo fa colpo su Samy che vedo essere attratta dalle mie tette. Il cosiddetto coordinato non prevede il reggiseno.

Mi fa spazio sul lettino dove mi sistemo dalla parte opposta.

Siamo sedute una di fronte all’altra sulle nostre gambe incrociate. Le ginocchia si toccano. È una ragazza che sprizza sensualità da ogni poro. Mi piace che qualcosa di lei mi tocchi.

<Ho oltre 50 paia di scarpe con tacco vertiginoso. Oggi ho indossato quelle che avevo quando ho fatto le conquiste più travolgenti.>

<Con me non ti sarà facile. Quella ninfomane di compagna che dorme con me. Tanto per dire: stanotte mi ha svegliata tre volte e ogni volta mi ha sfinita.>

Tanto perché non le venga in mente di tirare su un’intervista che le apra le porte dell’editoria europea a cui mi onoro di far parte.

Samy ha uno scoppio di risa beffardo: <Non hai idea il fascino che possono suscitare i miei piedini, quando sono arrapati – Mi guarda sorniona -.> Un suo piede, piccolo e vezzoso, arriva a cercar coccole attorno al mio basso ventre. Sfiora la trama dei pizzi dello slip. L’alluce si muove tra le cosce per creare un nido a tutto il suo apparato. Non riesco a far finta di niente. Agevolo l’iniziativa.

Mi piace sentirmi il piede tra le cosce e così lo stringo tra di esse. Mi metto ad accarezzarlo. Lecco le dita sotto e, una dopo l’altra le succhio. All’alluce, che mi sembra il più ricettivo, dedico una corposa succhiata che nulla ha da invidiare a un buon bocchino. Peccato gli alluci non sborrino. ingoio a secco. Samy ha avuto qualche fremito godendo visibilmente. Allunga l’altra gamba per analogo trattamento

A questo punto, sento il desiderio di essere maggiormente coinvolta. Mi sfilo lo slip. Mi metto carponi. Al gagliardo piede spiano la figa da dietro. Si deve impegnare ma ce la fa senza procurarmi fastidi.

È in me con le dita e una buona metà. Mi godo tutto il piacere di questa innaturale ma corposa presenza.

Esce con gran dolcezza rinnovando il piacere con i suoi delicati movimenti.

Il piede è ricoperto del mio più intimo distillato del piacere. Me ne riapproprio, lambendo con la lingua tutta la parte impegnata nell’approccio.

Assieme ai propri odori, sapori, il piede assume un gusto esotico di cui mi beo, accarezzandomi la clitoride che, pur se ha ritenuto troppo breve l’intervento. Manda al basso ventre, eloquenti messaggi di desiderio.

Samy mi osserva inquieta. Io, speranzosa.

Gattona verso di me. È innanzi al mio volto a palpebre abbassate… bocca socchiusa.

Non c’è pezza!

La sua lingua è nella mia bocca. Le mie mani slacciano il suo reggiseno. La stringo forte a me. Tetta a tetta.

Le sue labbra stanno vagando su e giù per il mio collo.

È una maiala!

Fa scoccare brividi in ogni dove. Un suo morso s’una spalla mi rende rigido la clitoride.

Mi lecca a tutto spiano le tette. Gemo di piacere.

Praticamente siamo sedute una tra le braccia dell’altra. Sto iniziando a involarmi nel piacere. Lei si è scatenata sul seno: slinguazza… succhia tutto quello che può. Tette, ascelle, capezzoli.

Non ho più voglia di pensare a nulla. La lingua di Samy si impossessa completamente di me: corpo e mente. Tutto avviene in un baleno. Calda, in punta di lingua, striscia sullo spacco alcune volte finché la fessura, si gonfia… si schiude. La lingua mi penetra. Va dritto sulla clitoride. La stuzzica. L’orgasmo è in agguato: mi acchiappa… mi centrifuga nel suo vortice. Ansimo pesantemente. Fremiti mi stordiscono. Samy si ferma. Risale col volto. È davanti al mio. Ha uno sguardo magnetico. L’eccitazione l’ha trasformata: è bellissima.

<Voglio berti!> è un ordine preciso a cui voglio ottemperare: spalanco la bocca.

“Non ho capito un cazzo” dico tra me mentre lei sta posizionandosi con la bocca sulla Figa.

Tengo salda la testa di Samy tra le mie cosce. Non è semplice. Ci agitiamo tutte e due. La testa mi sfugge. Si divincola. Un po’ brutalmente mi sdraia. Mi è con la Figa spalancata e gocciolante sulla bocca. Gliela succhio. Non sta ferma un attimo.

Le mordo una coscia. Cala ancora le sue labbra sulla bocca. Lecco… lecco… veloce e senza soste… Lecco e rilecco. Succhio. Squirta. M’irrora: una… tre… quattro volte. Mi copre del suo forte odore e s’accascia sfinita.

M’asciugo un po’ il volto sul suo ventre. Sono eccitatissima. Adesso potremmo quadrare il cerchio con un 69 che ci appagasse completamente. Glielo propongo.

Samy è sfinita ma quello che più mi sorprende è quanto viene a dirmi:

<Mi piace vederti in viso mentre ti lecco tra le labbra… mentre stuzzico la clito… ci gioco… Mi piace vederti godere. Il 69 non mi permette di concentrarmi sul momento in cui ti faccio felice. La tua lingua mi distrarrebbe.>

Comprendo che si debba tornare all’intervista.

Lo faccio coccolando Samy.

<Cosa posso ancora scrivere dopo aver messo che possiedi 50 paia di scarpe dal tacco vertiginoso e due piedini leziosi, a cui hai laccato le unghie in rosso?>

Mi bacia.

<Puoi sempre aggiungere che ho 11 completi intimi, rigorosamente neri.>

<Ma io debbo scrivere di letteratura…>

<Puoi allora scrivere che Sami Roma è una scrittrice a cui piaci e che i suoi racconti li potranno leggere sul tuo blog finché gliela darai.>

E si alza.

Capisco che non c’è più spazio per l’intervista.

Istintivamente mi viene di mettermi carponi. Sollevo le natiche innanzi a lei. Un attimo e le sue mani le afferrano e le aprono… il suo volto s’immerge nel solco. Sento tutta la dolcezza della sua lingua lambire e dar piacere al mio buco del culo.

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