Le porkeriole di Flavia

diario e fantasie di una scrittrice di bella presenza

Plaisir d’Amour

Autrice

FLAVIA MARCHETTI

Vincitrice del Premio Saffo Terzo Millennio, XIX edizione, 2019, Flavia Marchetti dal 2005 pubblica con l’editore Enstooghard Ltd – København

©La FlaviaMarchetti 2023

LAVIA MARCHETTI

Plaisir d’Amour

Quando la Movida raggiunse Bologna

È da qualche anno che Bologna ha importata ,una bella usanza da qualche città molto più importante

È  La movida serale del venerdì. l’abitudine, dalle 17.30 in poi a polleggiarsi in un bar e fare comunella con gli altri avventori. Un aperitivo dietro l’altro, che il barrman ,se è sveglio, invoglia con tartine e crostini. Liberandosi n tal modo dagli avanzi della pausa pranzo del mezzogiorno.

Nascono così nuovi incontri. Si formano spontaneamente nuove amicizie. Nuove ballotte di persone, scoprono il piacere di banalizzare il proprio tempo libero stando assieme con un bicchiere in mano, affrontando le discussioni su gli argomenti più disparati e per l’occasione, lì tirati fuori e dati in pasto al gruppo. Qualche pettegolezzo condisce sempre il convivio e farcisce di piccante gli snack che accompagnano le bevute.

Anch’io partecipo a questo sollazzo serale e sto tentando di convincere Julie a seguirmi ni quella che è il convivio della settimana. Fra noi Amiche. Otto femmine, entro i 40. Tutte di tendenza saffica.

<A Parigi lo fanno solo i turisti negli american Bar. Una moda che ha già il fiato corto>.

La malinconia di Julie per le tre piazze delmio lettone

Julie guarda malinconicamente il lettone dove, forse sperava di trascorrere, godendo, anche il venerdì sera.

Sta seduta proprio su quel lettone, tutta rannicchiata per curarsi i piccoli piedi che si ritrova. È in sottoveste, senza l’intimo. Per cui con una sola occhiata colgo la ventata di eccitazione che spargono le sue armoniche forme e i più intimi scorci che mi offre senza lesinare se ne ho già usufruito quello stesso pomeriggio o ne usufruirò nella stessa notte. Una deliziosa ninfomane in chiave lesbica.

Solo un paio d’’ore fa, gliela leccavo e spompinavo la sua pronunciata clitoride, facendola sbrodolare copiosaente. Ciò nonostante non mi ha ancora fatto capire se sarà al mio fianco nella movida serale o preferirà una parca cena casalinga a cui seguiranno baci e abbracci con colpi di lingua tra le cosce.

La  rossa lacca sulle unghie dei piedi si è ormai solidificata, rendendo loro stessi leziosi strumenti di ipotetici piaceri. Io, per non insistere con la domanda:.

<Allora c he fai? Mi segui nella movida della serata, o mi aspetti sotto le coperte>?.

Trovo più sensato metterla di fronte a un’unica possibilità:.

Un e effervescente 69

<Adesso, potremmo prenderci in un effervecente 69. Giuro che ti faccio venire leccandoti il buco del culo. l’artificio sessuale che più l’attira… Poi ci mettiamo in tiro e ci confondiamo nella movida. Conoscerai le mie più porche amiche. Tutte lesbiche aggressive. Ce ne sarà qualcuna che tenterà di rimorchiarti. Se la cosa ti piace puoi accettare e divertirti. Io non pongo divieti. In fondo sei la ragazza di Hannette. Quindi puoi darla a chi ti pare. Al limite dovrai scusarti solo con Hannette. Io non racconterò quel che vedrò.

Tutte hanno più o meno la tua età e si può dire che siano bellocce>.

Mano nella mano per Bologna

Tutto questo glielo racconto strada facendo. Mano nella mano per raggiungere le Amiche che si  ritrovano al Bar dei Fiori. Come ogni venerdì.

<Questa dove l’hai rimorchiata?> commenta a voce alta, MariAngela, la più troia delle amiche.

Julie si  presenta. Come una parigina, mia ospite. Racconta qualcosa di sé,  mentre stringe le mani che tutte le Amiche le porgono. Rimedia pure un colpo di lingua sulle labbra da Lola. L’ultima new entry del gruppo. Squisitamente porca:

Dopo di che lo shaker del barman diviene rovente e sgorga Martini,  Negroni,  Mojtyo a non finire. Tartine, snack, tranezzini, fanno da corollario ai cocktail. Julie è in un angolo, incantonata da Lola, che le sta parlando… parlando… parlando. Forse narrandole performance sessuali a cui la sottoponeva suo marito… negro e pivot d’una squadra di  basket locale, nei 6 mesi ch’è durato il loro matrimonio .A un certo punto, Julie me la trovo  di fianco che mi fa:.

25 centimetri e 9  di diametro

<Non è finita con Lola. Adesso vuole che vada con lei alla toilette per mostrarmi come le ha ridotto il buco del culo quel porco di suo marito che ha un cazzo di 25 cm e 9 di diametro.>.

<Nella figa è uno sballo – mi ha detto quasi piangendo – ma dietro è un supplizio>.

<Credo però di averle detto qualcosa che non spettava a me, poter dire>.

<Cioè?>.

<Che poteva farmi vedere tutto quello che voleva… ma a casa tua. Nel tuo bel bagno Qui, in questo bar… la  toièlete pubblica non c’è>.

<Non  dirmi che sei preoccupata per così poco. Tutte le mie amiche possono venire a casa mia per mostrare figa e culo a chi le pare. E visto che tu sei già mia amica ti trascini dietro anche lei, che se ti mostra figa e culo, vuol dire che ti considera già un’amica. E così, anchio, la considero… un’amica.

.Tranquillla! Hai detito tutto bene. Poi chissà che non le venga voglia di voler saggiare ed assaggiare anche le nostre gioie… Visto che da ste lesbiche solo a parole, non ho mai tirato su né un mezzo ditalino né una leccata di grilletto>.

Julie mi bacia.

Le Amiche, pur se stan discutendo dove finire a cenare, colgon lo stimolo per sbaciucchiarsi tra di loro.

Julie, nel suo impreciso italiano mi rincuora che Lola, auspica che anch’io le faccia visionare figa e culo e lascia intendere che:

<anche se mi costerà botte e percosse dal colerico marito, non escludo che passi la notte, nuda, nel vostro letto… Sempre che mi vogliate e che abbiate voglia di intrattenermi, con le vostre dita e lingue. È tanto che non mi concedo a qualche bella femmina… E stasera ne ho ben trovate due che sento mi desiderano. Perché rifiutare?. Che ne ho tanta voglia!>.

Julie si fa succhiare le tre dita, che …

Il Bar sta chiudendo. Ha già calato u po’ la saracinesca. Con Julie siamo un passo fuori dal locale, sotto a questo portichetto trafficatissimo da gente che vuol godersi la Città.

julie insiste per farsi succhiare le tre dita, con cui, dice lei:.

<Penetrerò la tua fica>.

Per avere Julie in  una sfrenata, eccitazione, occorre un lungo petting che lei si premura di procurarsi sempre. PerAvvicinarsi all’acme del godimento di passo in passo. Questo il suo obbiettivo. Per cui aggiunge:.

<Mi son slacciata la giacca. Infilaci una mano… accartocciami la tetta destra e succhiami il collo. Voglio capir se sei una di quelle rare che mi fanno bagnare subito>.

La folla in questo momento, veramente è densissima. Il compito a cui sono chiamata non è dei più semplici. Lo eseguo con decisione e approfittando che le Amiche escono dal Bar e per qualche minuto, salutandoci formano una barriera tra il nostro pomicciare e il resto del mondo.

Una  notte veramente saffica

Con:.

<Ci ritroviamo qui venerdì>

Il nostro incontro si conclude.

Restiamo io,  Julie e Lola, sicure di avviarci a una notte, veramente saffica.

Le Amiche si dirigonoda Cesari, uno ei più noti ristoranti in Città. Noi Trè,p renderemo altrettanti menù da asporto, nellla più modesta trattoria, sotto casa mia. Perché il bello della nostra serata sta sempre in quel che le nostre bocche assaporeranno sotto forma di giochi… baci … carezze.

Procediamo nella zona pedonale e sotto i portici, tenendoci per mano. A un certo punto Julie intona un’antica aria francese. Il percorso è tutto guarnito di festoni e addobbi natalizi. La notte è fresca, ma tutta la bellezza di questa serata prenatalizia, sta nel cielo limpido e da quel chiaro facccione che lo illumina: ,il plenilunio. Io e Lola non conosciamo i versi di quest’aria, ma cantando tutte e due in cori amatoriali, non facciamo fatica ad intonarci per aggiuungervi belle modulazioni armoniche

Anch’io partecipo a questo sollazzo serale e sto tentando di convincere Julie a seguirmi ni quella che chiuderà la settimana.

<A Parigi lo fanno solo i turisti negli american Bar. Una moda che ha già il fiato corto> Guarda malinconicamente il lettone dove, forse sperava di trascorrere, godendo anche il venerdì sera.

Sta seduta proprio su quel lettone, tutta rannicchiata per curarsi i piccoli piedi che si ritrova. È in sottoveste, senza l’intimo. Per cui con una sola occhiata colgo la ventata di eccitazione che spargono le sue armoniche forme e i più intimi scorci che mi offre senza lesinare se ne ho già usufruito quello stesso pomeeriggio o ne usufruirò nella tessa notte. una deliziosa ninfomane in chiave lesbica.

Solo un paio d’’ore fa, gliela leccav o e aveev o spompinato la sua eviente ccclitoride, facendol brodolare copiosaente. Ciò nonostante non mi ha ancora ftto capire se sarà al mio fianco nella movida serale o preferirrà unaa parca cena casalinga a cui seguiranno baci e abbracci con colpi di lingia tra le cosce.. la rossa lacca sulle unghie dei ppiedi si è ormai solidificata, rendendo loro stessi dei leziosi strumenti di ipotetici piaeri.

Allora c he fai?

 Io, per non insistere con la domanda:.

<Allora c he fai? Mi segui nella movida della serata, o mi aspetti sotto le coperte>?.

Trovo più sensato mettterla di fronte a un’unica possiilità:.

<Adesso, potremmo prenderci in un effervecente 69. Giuro che ti faccio venire leccandoti il buco del culo. l’evento sessuale che più l’attira… Poi ci mettiamo in tiro e ci confondiamonella movida dell serata. Conoscerai le mie più porche amiche. tutte lesbiche aggressive. Ce ne sarà qualcuna che tenterà di rimorchiarti. Se la cosa ti piace puoi acettare e divertirti. Io non pongo divieti. In fondo sei la ragazza di Hannette che per questo mese è mia ospite. Quindi puoi darla a chi ti pare. Al limite dovrai scusarti solo con Hannette. Tutte hanno più o meno la tua età e si può dire che siano bellocce>

Tutto questo glielo rcconto strada facendo. Mano nella mano per raggiungere le Amiche che cni aspettano al Bar dei Fiori. La prima tappa della movida di questa sera:.

<Questa dove l’hai rimorchiata?> commenta a voce alta, MariAngela, la più Troia delle amiche.

Julie si  preseenta. Dice di essere una parigina, mia  osepite. Racconta qual cosa di sé,  mebtre stringe le mani che tutte le Amiche le porgono. E rimedia pure un colpo di lingua sullre labbra da Lola. L’ultima new entry rel gruppo.

Martini, Negroni, Mojto

Dopo di che lo shaker del barman diviene rovente e sgorga Martini,  negroni,  Mojtyo a non finire. Tartine, snac k, tranez  zibi, fanno da c orollario ai cocktaill. Julie è in un angolo, incantonata da Lola, che le sa parlndo… parlando… prlando. Forse narrando le perfvormancfe sessuali a cui la sottopponjeva suo marito… negro e pivpt d’una squadra di  basket  lpcale, nei 6 meesio ch’’era durato il loro matrimonioò.

A un certo punto julie me la trovo  di fianco che  mi fa:.

<Non è finita con Lola. Adesso vuole che vada con lei alla toilette per mostrarmi come le ha ridotto il buco del culo quel porco di suo marito che ha un cazzo di 25 cm e 9 di diametro.>.

<Nella figa è uno sballo – mi ha detto quasi piangendo – ma dietro è un supplizio>.

<Credo però di averle detto qualcosa che non spettava a me, poter dire>.

<Cioè?>.

<Che poteva farmi vedere tutto quello che voleva… ma a casa tua. Nel tuo bel bagno>.

<Non  dirmi che sei preoccupata per così poco. Tutt le mie amiche possono venire a casa mia pr mostrare figa e culo a cfhi le pare. E visto che tu sei già mia amica ti trascini dietro anche lei, che se ti mostra figa e culo, vuol dire che ti considera già un’amica. E così, anchio, la considero. Tranquillla! Hai detit6o tutto bene. Poi chissà che on le venga voglia di voler saggiare ed assaggiare anche le nostre gioie… Visto che da ste lesbiche solo a parole, non ho mai tirato su né un mezzo ditalino né una leccata di grilletto>.

Julie mi bacia.

Non è escluso che passi la notte, nuda, nel vostro letto…

Le Amiche, pur se stan discutendo dove finire a cena, colgon lo stimolo per sbaciucchiarsi tra di loro.

Julie, nel suo impreciso italiano mi rincuora che Lola, auspica che anch’io le faccia visionare figa e culo e lascia intendere che abbia detto:.

<anche se mi costerà botte e percosse dal colerico marito, non è escluso che passi la notte, nuda, nel vostro letto… Sempre che mi vogliate e che abbiate voglia di intrattenermi, con le vostre dita e lingue. È tanto che non mi concedo a qualche bella femmina… E stasera ne ho ben trovate due che desidero. Perché rifiutare?. Ne ho tanta voglia!>.

Il Bar sta chiudendo. Ha già calato u po’ la saracinesca. Con Julie siamo un passo fuori dal locale, sotto a questo portichetto trafficatissikmo.  Con Lola che insiste per farsi succhiare le tre dita, con cui, dice lei:

<Penetrerò la tua fica>.

Per avere Lola in  una sfrenata eccitazione occorre un lungo petting che lei si premura di procurarsi sempre.

“Avvicinarsi all’acme del godimento di passo in passo.” Questo il suo obbiettivo. Per cui aggiunge:.

<Mi son slacciata la giacca. Infilaci una mano… accartocciami la tetta destra e succhiami il collo. Voglio capir se sei una di quelle rare  che mi fanno bagnare subito>.

La folla in questo momento, veramente è densissima. Il compito a cui sono chiamata non è dei più semplici. Lo eseguo con decisione e approfittando che le Amiche escono dal Bar e per qualche minuto, salutandoci formano una bariera tra il mio pomicciare e il resto del mondo.

Io, Julie e Lola

Con:.

<Ci ritroviamo qui venerdì>

Il nostro incontro si conclude.

Restiamo io,  Julie e Lola, sicure di avviarci a una notte, veramente saffica

Procediamo verso casa mia tenendoci per mano. Sotto il primo portico che troviamo Julie intona una vecchia  aria fnrancese, il cui titolo, Plaiisir d’amour, indica nientemeno quello  a cui ci dedicheremo quella stessa sera. In cui già il clima natalizio si preannuncia.

È un orario in cui la Città si  svuota, mentre il portico sotto il quale ci siamo fermate per affinare le intonazioni ha  un buon riverbero e ricchezza di festoni e addobbi natalizi.. Oltretutto, tutte e tre ci cimentiamo  a cantare in corali  amatoriali. Siamo  così sicure che pur non conoscendo i versi dell’aria cche la bella voce di Julie sta lanciando, anche ill nostro contributo canoro avrà il suo effetto.

E così è!

I passanti…. prima si guardano attorno … Poi, individuate le esecutrici si fermano ad ascoltare.

Aapplausi e richieste di ‘biis’. Fra questi, la piùù scatenata ad invocarli èè una certa Matilde, tettuta ventenne di cui si nota il florido culo anche con il cappotto addosso.              

Quando il canto si cheta, vien da me e implorando il bis mi dice:.

<Questa ce l’ho in repertorio anch’io… Canto in un gruppo jazz…. La faccio in inglese e la jezzo un po’… Se volete ve l’accenno?>.

Anche Julie è ben d’accordo di rifarla assieme a Matilde.

Il menù da asporto della trattoria ‘da Rodolfo’

Ne vien fuori un piccolo capolavoro. Con quel po’ di pubblico che s’è radunato che ci acclama.

<Peccato che il nostro repertorio sia tutto qui>.

<Non importa, ragazze… Quando mi son fermata ad ascoltarvi stavo piangendo. Ora ho la gioia nel cuore. Per me la musica è molto importante. Mi avete tirata fuori da una serata decisamente di merda.>.

Interviene Lola:.

<cSe ti fa piacere puoi pssare con noi la serata. Passiamo dalla trattoria sotto casa sua a prenderci un menù da asporto che andiamo a mangiare su da lei. se vuoi stare con noi. Le iscrizioni sono aperte.>.

Matilde tentenna e spiega:.

<Io faccio la cassiera alla Salumeria Tamburrini e stasera mi è venuta a prendere il mio ragazzo che per pima cosa mi ha chiesto se gli prestavo 20 euro. In tasca ho 25. 20 li do a Lui. Poi, tra me e me comincio a ragionare e mi torna a mente che è già il quinto prestito che gli faccio senza che qualcosa mi sia restituito. Lui mi avrebbe accompagnata a casa, ma davanti al Nettuno, ho maturato la decisione di non vederlo mai più. Lo lascio libero per la serata. Ma dentro di me. Per sempre. Anche se mi dispiace forse perché gliel’ho data e i è piaciuto tanto… Ho attraversato la strada che piangevo… E ho incontrato voi che mi avete fatta risorgere>.

È un delle tante storie amare che sento in giro che mi fan proporre:.

<Oggi per me è un giorno speciale.  Queto soprattutto grazie a voi che siete femmine speciali. Per cui, stasera la cena voglio offrirla io. Dai Matilde… Sali anche tu, sulla nave che canta. La serata è dedicata a te>.

Nell’ascensore di casa

Matilde   accetta e tutte ci imbarchiamo sull’ascensore. Prima di ciò Julie mi sussurra:.

<Forse se sei stata  un po’ precipitosa ad adottarla subito. Chissà  che faccia farà, quando capirà di  essersi infilata in un gruppo lesbico che non vede l’ora di leccarsi con amore.>.

<Appena saliamo le faccio il test>.

Nella cabina siamo strette. Questa situazione, ispira Julie e Lola  a sbaciucchiarsi con ardore.

Mi avvicino a Matilde e le…:.

<Chissà perché io e te, Maty, non ci meritiamo il loro affetto>.

Le sono di fronte e le appoggio la bocca sulle labbra che si socchiudono. Il bacio si compone di un sincero lingua in bocca.

>È Julie a dichiarare in francese loe nostre tendenze sessuali:.

<Nous sommes trois les biches à la recherche de l’amour>

<Io sto decisamente dall’altra parte del guado, ma una serata del tutto diversa credo di potermela concedere. E penso che stasera capiti proprio nel momento giusto>.

Il suo linguainbocca diventa più appassionato.

La sensualità di casa mia

Giunte a destinazione, io mi dedico ad organizzare la cena, Julie fa visitare il resto della casa a Matilde che la trova fortemente sensuale, come d’altronde chi la abita.

E ci si mettiamo a consumare l’appetitosa cena della trattoria con l’aggiunta di tre bottiglie di Sauvignon, prelevate dalla mia cantinetta.

L’allegria è ad altissimo volume per i più disparati temi che vengono tirati in ballo. Il vino scorre fluido dalle bottiglie ai bicchieri. Alle gole. Amplificando l’allegria. E arriviamo ben presto a spazzar via le abbondanti porzioni che ci ha fatto Rodolfo. Titolare della trattoria.

Sarebbe il momento del Cream Caramell, ma Lola si oppone:.

Se ben ricordate – si rivolge soprattutto a me e a Julie – abbiamo deciso di venire qui, stasera per verificare qualcosa. Io ritengo che ciò vada fatto in ogni modo.

Matilde ha assunto un’espressione di curiosità.

A bassa voce riassumo per Matilde qual’era il nostro obbiettivo:.

<Non mi riguarda, comunque se volete ne prenderei volentieri visione anch’io.>.

Così, tutte seguiamo Lola che vuol metrtterci a parte del suo culo, sfondatole dal marito, troppo dotato:.

Matilde dimostra tutta la sua curiosità:.

<Poveretta! Chissà che male. Sicuramente, meno doloroso l’amore con femmine>

Conclude Matilde, solidarizzando con Lola che continua a  narrare il suo disagio

<È da dopo quell’evento che non ho più voluto accoppiarmi con un maschio. Ormai è passato un anno ma proprio non ho rimpianti>

Qui  Matilde dimostra tutta la sua curiosità:.

<Stesso problema nella fica?>.                                                                                                            

<No… lì, una maraviglia…. Ma poi mi negava il cazzo se prima non gli davo il culo>

Le sincere parole di Lola ci liberano da ogni remora. Indugio.

<Se eravamo qui anche per godere. Ebbene adesso:. Così sia!>.

È Julie che proclama questo slaccianddo la camicetta e mostrando le sue rigogliose, sferiche tette.

Il suo gesto è accompagnato da un esultante:.

<Oh ooohhh!>.

Sfregare, baciandola libidinosamente sul collo… con  i capezzoli delle due ragazze che ammicano tra di loro.

<Questo per farvi capire che stasera io farò tutti i giochi che vorrete fare tra femmine.>.

E tanto per dimostrare che avrebbe onorato quel che aveva detto. Ab b assa lo  zip della gonna che lascia cadere sul pavimento. Due paffute cosce ben in carne si propongono ad accogliere i nostri volti mentre leccano la peluta bocca che lo sleep cela. Che diviene il desiderio di ognuna di noi.>.

Un altro:.

<Ooh. Ooohhh!>

Sei paia  di floride tette e sei di marmoree chiappe

Acccoglie questo proposito di Matilde. Di conseguenza, ognuna di noi rende il proprio corpo alla più totale nudità poi, tutte assieme: 6 paia  di floride tette e 6 di marmoree chiappe lasciano la sala da bagno, tenendosi per mano gioiosamente per smaltire l’eccitazione c he le sta  facendo pulsare la fica.

Si cambia ambiente!

Per uno più consono a queste attività ludiche. E comunque..  come Dio comanda: La camera da letto. Col suo lettone a quattro piazze. Già complice di innumerevoli porcheriole.

Quello che più mi sorprede è che qusando con Matilde per mano siamo  di fronte al lettone, è lei  a spingermi a sdraiarmi supina per venirmi subito sopra con la sua fica che già sbava portando così, anche la mia a farlo.

Madonna che emozione!

Sussurra mentre in punta di lingua mi aaggiro per  il suo orecchio.

Mano  fra le sue florride cosce. Accarezzo sapientemente la sua stupenda fica che timidamente si presenta, incorniciata da un curato boschetto di lucidi peli.

Mi sollevo per ammirargliela. Visto che ci sono, le appoggio un bacio.

<tMadonna quanto è bello. E mi piace! Chissà che orgasmo mi regalerai!>.

uno schizzo dei suuoi umori mi centra il viso.

<Scusa.  Mi è venuto da squirtare. Mai successo con i maschietti. Sei meravigliosa!>

L’aver assecondato il desiderio mi spinge ad essere più incisiva.

In fondo la b ella Matilde è al primo approccio col Saffo-pensiero debbo adoperarmi per portarla nel più breve lasso di tteempo a un orgasmo che rimanga scolpito nella sua memoria.

Lei, div arica al massimo le cosce… io apro le labbra s’un suo capezzolo. La lingua sa benissimo quel che dev e fare sull’aureola c he circonda il bottoncino della tetta. La mano, tra le cosce, smette di essere languidamente carezzevole, imprimendo ai propri movimenti vigore e velocità.

Da delicate carezze alla fica a scariche di godimento che si dilata dalle tette alla clitoride.

Dio. che manina santa!

<Mi stai facendo impazzire come non mi è mai stato fatto provare… >

Si esprime in un sussurro affondando le unghie sulle mie scapole. Intanto:.

<Di più. di più. ancora di più. Mamma mia che roba. Che bello!>

Provo a far passare la mano non ancora impegnata sotto la chiappa sollevata…

passa!:.

<Ora sei tutta mia. Amore!>.

Dopo qualche trastullo in punta di dita, col pollice, penetro il suo buco del culo:.

<Aahhh. Ooohhh! Mmmmmm! Quanto sei cara, mia bella troia!>.

Dal momento che il coinvolgimento del buco del culo è cosa gradita, cambio le dita e con indice e medio e me la inculo  in un sostenuto “dentro… fuori… su … giù … ancora fino in fondo” che Matilde si gode in un suo  ulteriore bell’orgasmo da culo a cui partecipa con sobbalzi del bacino. Gemiti e contorsioni. Per poi abbandonarsi, completamente rilassata tra:.

<le accoglienti braccia di Flà a cui comincio già a voler bene>.

Accanto a noi, sull’altra parte  del letto, Lola sta ancora illustrando a Julie i segni delle vessazioni, lasciate dall’ex marito per i suoi passaggi  nel buco del culo.

È quasi mezzanotte

 quando Matilde mi conferma di voler finire la notte con me:.

Ho tante cose da chiederti e tu da insegnarmi. Fra le tue braccia ho fatto u sogno che vorrei provare di realizzare. Ma tu devi spiegarmi un po’ come giostrarci attorno.

Mi hai convinta di vivere tutta la vita da lesbica. senza mezze misure. Mi devi insegnare ad essere una brava amante lesbica. Così potrei debuttare come tua amante, sempre che tu non ce l’abbia già>.

La tranquillizzo scuotendo la testa e:.

<Avevo da cinque anni l’appassionata convivenza con una coetanea, ma ha pensato bene di rientrare nella  normalità. Chi ha avuto… Ha avuto. Chi ha  dato. Ha dato. S’è fatta ingravidare. Ci son rimasta male. Ho qull’età  in cui la solitudine comincia a far paura. Mi lusinga sentirmi dire quel che m’hai proposto. Anche tu mi piaci tantissimo. E, se ti piace una vita romantica. Fatta di un grande amore, spezzettato in tante piccole passioni. In una decina di giorni, mi libero dagli scheletri che nascondo negli armadi e ti presento a mamma e papà. Saranno felicissimi… Abitano al piano di sotto.>

Mi rendo conto di aver trasformato una simpatia in un eterno amore. Ma così sono sicura di fare il colpo grosso… Il rischio è il mio stile preferito.

Mi si side sulle ginocchia

Matilde mi guarda sorpresa e un tantino imbarazzata, mi si siede sulle ginocchia, coprendo volto e  collo di baci. La sua bocca ha anche assuntto un sapore diverso:.

Sinceramente, quelllo che ti ho domandato non chiedeva quel che m’hai proposto un salto abbastanza impegnativo. Sarò in grado di soddisfarti con le mie arti amatorie ancora adolescenziali. Io 22… Tu 35 e con lustri di esperienze lesbiche che stanotte ho assaporato per la prima volta. Credimi, il lingua  in bocca che mi hai estorto in ascensore è stato l’unico che ho rilasciato a una femmina in vita mia. Tu, piuttosto, dovrai insegnarmi ogni arte saffica che si contempla in un’unione stabile LSB. Non so come ci si scambi i ditalini e come si impostano i 69. Poi cosa ci sia ancora… me lo devi dir tu.>

<Quello che so di poterti dire di me>:.

È  che non faeò più pompini ad  alcun cazzo. La mia bocca sarà riservata esclusivamrente al tuo corrpo

Per ditalini e 69 ti spiego subito. Ho sempre sognato di addormeentarmi sotto i godimenti di una mano amica cche mi risvegli con il suo ditalino>.

Il nostro  primo  69

Mi ribalto sul letto portandomi sopra Matilde che poi si gira a rovescio sopra di me. Sento il pelo della sua fichetta adagiarsi sulle mie labbra. L’eccitazione che mi conquista La trasformo in una forsennata leccata alla sua deliziosa figa.

<Così… Dai. Ancora! Ormai non speravo più di dover godere ancora… Sei deliziosa!>.

E sborra… Sborra… Sborra, a fiocchetti bianchi. Schizzati direttamente nella mia bocca che ingoia tutto.

È perspicace la  ragazza. trasferisce alla sua lingua le stesse informzioni che non fanno che ripetere il risultato del suo cunnilingio tra le mie cosce. Sborro e non smetterei mai più se non fosse che sopra di me, la mia prtner mi da l’impressione di star per addormentarsi.

Un approccio con unpaio di mie falangi al suo buco del culo, la rende nuovamente vispa e vivace. Ci riabbracciamo abbandonando le esigenze connesse al 69 per, con affetto congedarrci per una meritata dormita.

<Poi che fai? Te ne vai?>.

Forse dopo aver provato a come inizia un giornata incominciata con un ditalino. Al lavoro ho turno al pomeriggio.>.

Anche Julie e Lola sonoancora presenti in casa ed escono dal bagno.

<Dopo due 69, una bella sciacquata ci vuole proprio. La doccia ci ha rinnovato l’entusiasmo per un terzo reply. Cambieremmo anche gioco ma il 69 ci viene così bene anche nell’angusta stanzetta degli ospiti  che possiamo tentare la sua riproposizione.>.

Sono le due della notte, quando esco dal bagno dopo aver pisciato.

Julie e Lola sono ancora in attività nell’angusta stanzetta degli ospiti.

Abbiam scoperto di volerci bene.>.

Mi grida Julie dall’angusta stanzetta degli ospiti in cui si si sono rifugiate.

<Vi va se domattina facciam colazione tutte assieme sulle 9:30, dopo il ditalino del Buongiorno.>.

Un grugnito d’assenso e posso tornare dalla bella Matilde che non m’aspetta perché sta sognando

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