La Dea dai lunghi capelli
L’Autrice
Vincitrice del Premio Saffo Terzo Millennio, XIX edizione, 2019, Flavia Marchetti dal 2005 pubblica con l’editore Enstooghard Ltd – København
©La FlaviaMarchetti 2022
Anche questa storia me l’ha accennata Lucia. Una buona amica di chat che voglio ringraziare pubblicamente. Alle sue informazioni ho voluto aggiungere qualcosa del mio vissuto
È un luminoso sabato di fine maggio. Rosalba sul divano guarda in Netfleex la sua serie preferita e se la sta toccando.
Sul video, le due protagoniste si sbaciucchiano con passione il collo.
Il suo pensiero và subito a Manù. Al suo collo affusolato. Sempre disponibile ad essere baciato. Succhiato. A quella cascata di capelli che esibisce pavoneggiandosi nuda a lei innanzi…
Lei, che glieli lascia accarezzare solo quando ha la testa fra le sue cosce e gliela sta leccando. Momenti in cui i brividi si rincorrono.
Come ora.
L’ultima carezza al Monte di Venere gliene ha fatto scoccare uno 5.0. smorzatosi direttamente sul buco del culo
“Devo vedere. Manù al più presto”. Intanto si ficca il pollice nel buco del culo con la vana pretesa di catturare quel brivido. Vivificarne l’effetto, dove vorrebbe lei.
“Devo proprio vedere Manù!” La figa le sta già tirando e l’amica, compagna di liceo abita di fronte a casa sua. Oltretutto, nell’accarezzarsi, ha sentito il Monte di Venere un po’ ruvido: I peli stanno ricrescendo.
“Occorre una buona depilata!” Manù è abilissima con gli attrezzi depilatori.
La cerca al telefono.
Si sentirà importante. Farà in modo di venire anche se avrà da studiare.
“Così verremo assieme!” Ridacchia alla battutaccia che le è girata nella mente. Il telefono le propone la segreteria telefonica. Lascia il messaggio come urgente.
Nella stanza attigua, quella delle sorelle più grandi, sente provenire gaudenti rumori.
Lei, la piccola, è tanto curiosa di come si gestiscono la figa le altre due.
Lei che ha avuto il coraggio di dire a papy e mamma di essere proprio quella che non avrebbero mai voluto sentirsi dire: una lecca-pippe. Mentre le sorelle, fingendo corteggiamenti da maschietti, fanno sperare ai genitori la gioia di qualche nipotino. Quando non fanno altro che succhiarsela sotto il tetto famigliare:
“Porche nell’anima!”
Lo sfogo, nella sua mente, è feroce. Proprio perché, dai rumori che oltrepassano la parete, non è difficile intuire quanto stia succedendo.
Questo in quanto Rosalba ambirebbe essere della medesima partita come ai vecchi tempi. Quando le notti, nella loro cameretta si consumavamo sempre a tre lingue e a tre fighe.
Si vede che oggi, approfittando dell’assenza dei genitori, Alba e Rosy hanno anticipato lo sfogo dei loro ormoni al primo pomeriggio.
Adesso però i gemiti del godimento, in atto, sono chiari e inequivocabili. Forse nell’ebbrezza del piacere non hanno considerato che in casa potrebbe esserci anche quella scassa-ovaie di Rosalba.
La cosa la incuriosisce assai.
Lemme lemme, esce sul corridoio e si avvicina allo spiraglio della porta, rimasto socchiuso.
Mò figa! La scena sembra uscita da un video di Porno Hub… Alba è supina sul letto. Sulla sua bocca sta la figa di Rosy che si contorce per il godimento.
M non finisce qui. Tra le cosce di Alba c’è una testolina ricciuta che sta muovendo la lingua nella figa.
Le sorelle hanno un’ospite. Il che vuol dire che stanno allargando il giro.
“Vediamo se per caso la conosco.”
Alla prima levata di testa scopre che…
“Ma cazzo. E la ragazzina, figlia di quella che abita al piano di sotto”.
Con un po’ di amarezza torna nella sua stanza.
“Susy non ha che 13 anni, anche se ha un corpo già con quegli accenni di prosperità che sono il top della sensualità.” A lei aveva pensato anche Rosalba. Aveva poi deciso di rimandare l’approccio…
Maledice la propria prudenza o indecisione che dir si voglia. Intanto il suo telefono si illumina. È Manù.
<Tra 10 minuti sono da te>
l’arrivo di Manù interrompe l’orgetta delle sorelle grandi. Quando questa entra, Susy schizza fuori dall’appartamento semi vestita.
Alba, completamente nuda. Dice alla sorellina:
<Se osi dire qualcosa… sei finita.>
<Tranquilla… Adesso tocca a me>
E spinge Manù nella cameretta chiudendo la porta. Questa, ha già intuito quale sarà l’argomento di quel pomeriggio. Subito inizia a comportarsi di conseguenza.
Prima di tutto scioglie un complicato chignon che porta sul capo. La massa di capelli che si libera è indescrivibile.
Rosalba aveva già assistito più volte a quello spogliarsi e, soprattutto dalle mosse iniziali… la pioggia di capelli, per intenderci… sempre la stupiscono. Migliaia di fili setosi che finiscono per occultare parte del suo elegante corpo.
<Mi hai cercato per la voglia di fare all’amore. Vero?>
Ancora una volta Rosalba è colpita da quella cascata di capelli. Guarda l’amichetta con ammirazione . Faticando nel risponderle. Balbetta:
< Sì. Volevo godere con te. Adesso però che ho rivisto i tuoi fantastici capelli, avrei solo voglia di fare giochi con quelli. Che ne dici, ti và?>
A Manù non piace troppo che altri si trastullino con questa sua eccentricità. Il mantenere florida la flora del proprio cuoio capelluto le costa impegno e dedizione: lavarli con delicata cura, spazzolarli spesso, facendo attenzione che non si spezzino, mantenerli robusti con particolari prodotti non sempre disponibili sul mercato. Eppure quel giorno e per Rosalba, sarebbe passata sopra alle sue fatiche purché avesse potuto godere della lingua della sua compagna di classe, preferita.
In quel momento lascia cadere i capelli tutti sul didietro del proprio corpo lasciando completamente in vista il piccolo seno, il pronunciato ombelico, il triangolino del Monte di Venere. Le sue polpose cosce.
Per Rosalba tutte cose già viste, già assaggiate, già godute.
Il suo obiettivo è veicolare tra quell’ammasso di fili setosi, un piacere sublime, ben più raffinato.
Manù è figlia di una coppia thailandese. In Italia da 20 anni. Ha pelle color cenere, molto chiara. Occhi neri. Tutto questo su di un corpo longilineo, impreziosito da due discrete tette e da uno sbarazzino ciuffo di peli che segnala l’inizio della fessura del primo piacere. Armoniche le colline che proteggono l’apertura che porterebbe all’altro piacere.
Qualche mossa e Manù nasconde volto e corpo dietro quella cascata di sottili fili.
Prima che le sue labbra scompaiano manda un’intrigante sorriso che dice a Rosalba che avrà quanto desidera. Dovrà però essere completamente sua.
Tra le due ragazze l’intesa è perfetta. Rosalba si mette supina sul letto.
Occhi sognanti, aspetta.
L’inconfondibile profumo dei capelli di Manù giunge un istante prima di sentire la delicata carezza di questi sul suo viso. Allarga le cosce, si accarezza le tette. Manù è su di lei a manovrare il suo strumento di piacere.
Stinmolanti fili le accarezzano le labbra.
Lei, Vorrebbe catturarli… portarseli in bocca e come fossero tanti piccoli clitoridi succhiarli.. Farli impazzire di godimento. Sentirli fremere, vibrare. Come sta vibrando lei, ora.
È tale l’eccitazione in lei che l’orgasmo sta già per concupirla.
Lo frena … qualche secondo distogliendo il pensiero… Manù non demorde. Ha spostato il suo delicato toys al collo… sotto la gola. Avvolge le tette scaldandole. Erigendone i capezzoli.
La massa di capelli li copre e scopre più volte. Lei, Manù non resiste a tanta sensualità. Si abbassa su questi… li prende in bocca trastullandoli. In Rosalba l’orgasmo riprende a farsi sentire. Rosalba vorrebbe goderselo quando i capelli interagiranno con la propria figa.
Non deve attendere troppo.
La bella thai è pure lei eccitata… interessata a far socchiudere le labbra alla fighetta che non vede l’ora di farsi leccare.
Le voglie si intrecciano… Si compenetrano
Manù freme in attesa che le arrivi un segnale dall’amica. Il segnale è già qui sotto forma di una umida chiazza che s’allarga sullo slip che ancora cela l’ambita fighetta.
Le affusolate dita di Manù entrano in azione… S’intruffolano oltre l’elastico dello slip dove già inizia la collinetta del Monte di Venere.
Una dolce e lunga carezza sul solco che si schiude leggermente per lasciar far capolino a una stila della rugiada che la fighetta sta secernendo.
La bocca di Manù è pronta a carpirla per darla in dono alla golosa lingua.
Rosalba trema tutta.
Solleva il bacino per far sì che l’amica la liberi dagli slip.
Le cosce si allargano. La fighetta diventa una figa …..
Si spalanca.
Il sensuale itinerario che Manù ha in testa si esprime …..
Si siede fra quelle cosce e impugnando l’ultima parte dei propri capelli li struscia sopra e attorno alla figa spalancata.
Rosalba dà di matto. Incita l’amica a continuare così. Le promette infinito amore.
A quel punto Manù, recupera dalla mente quanto sa dell’erotismo della sua gente…
Attorciglia una parte dei propri capelli e ne fa una treccia. Apre le chiappe dell’amica e gliela fa passare sia sul buco del culo che fra le grandi labbra della figa.
Il fascio di magici fili struscia nelle zone più erogene del corpo di Rosalba… Fra le Grandi Labbra della Figa, sulle crespe del Buco del culo. Contro il sensibile perineo.
La cucciola ne assapora tutto il godurioso beneficio… Si agita… sobbalza col bacino… inarca la schiena. Scalcia, urlando pensieri incomprensibili.
Manù con grande disinvoltura, manovra quel flusso di piaceri. Vorrebbe aggiungere qualcosa di suo ma le dita di Rosalba si sono impossessate della clitoride che sgrilletta con tenacia.
Di tanto in tanto, piccole pause le consentono di appoggiarvi la bocca e dare il proprio contributo al raggiungimento di un orgasmo che si presenta imponente.
In quella cameretta il canto del piacere è ad alto volume ben udibile nella stanza accanto dove, le sorelle maggiori vengono distratte dalla lettura di alcuni racconti di Flavia Marchetti.
Lo stanno facendo nella miglior forma che si può dare a questo genere di lettura… cioè, assieme …ognuna con le dita nella figa dell’altra.
Senonché il subbuglio proveniente oltre parete è ben più intrigante. Gli sguardi confermano la complicità… una domanda superflua di Rosy ad Ambra:
<Ti va?>.
Si forma il 69, i cui gemiti vanno a rinforzare quelli di Rosalba e Manù.
Il clamore che proviene dalla stanzetta di Rosalba è così pregnante che le due sorelle maggiori appena raggiungono un’ipotesi di un loro orgasmo, si staccano per andare a vedere il perché di tanto entusiasmo.
La scena che si presenta ai loro occhi è di una sensualità sconvolgente.
Manù ha studiato una posa di grande effetto per qualsiasi spettatore: mani sotto le chiappe dell’amica tengono leggermente sollevato il buco del culo. Lei al centro glielo sta leccando a tutto spiano. L’insolito è che quasi tutto il corpo di Rosalba è coperto da questa cascata di capelli. La stessa Manù sta al centro di due rivoli di capelli che si ricongiungono in un’unica treccia. Che va ad esaurirsi fra le grandi labbra della figa di Rosalba. Presente con una smorfia sognante: ovvero nello stato di beatitudine che sta vivendo.
Manù pur leccandole il culo, riesce a manovrare quella treccia tanto capace di elargire sottili godimenti.
La reazione delle due intruse è lampante nei loro sguardi. Vogliono anche loro aver accesso a quel piacer nuovo. Mai sentito neppur raccontare.
L’orgasmo di Rosalba è plateale. Sia per voce che per convulse torsioni del corpo.
Alba e Rosy sono piombano in uno stato di incontrollata eccitazione. Si sbaciucchiano… si palpano in ogni dove, senza mai perdere di vista quanto sta avvenendo sul letto.
Rosalba ha già intuito cosa frulla nella testa delle sorelle maggiori. Sa che non deve permetterlo. Ne va la sua preziosa amicizia con la dolce Manù. Non ha piani in testa. Riesce solo… nel corso dell’amplesso che accompagna il proprio ortgasmo, con misurati sussurri ad informare l’amata thai di quel che potrebbero pretendere le sue sorelle. Tutta un’altra dimensione al confronto di quell’amore sincero e adolescenziale che lei si impegna di già a non farle mancare.
L’amplesso sembra prolungarsi all’infinito. Manù, ha ben compreso la situazione.Il rischio di finire solo usata e strumentalizzata.
Lo scorrere del tempo… molte volte… salva complicate situazioni.
Anche stavolta, la fine della giornata chiude ogni gioco iniziato in precedenza. La stentorea voce di Arturo Vivarelli… per le scale… produce tensione tra le ragazze: Manù, afferra la sua veste e s i rifugia nel ba gno. Le sorelle maggiori… nude come sono arrivate… in fretta e furia… riguadagnano la loro stanza, senza godere di quanto avrebbnero voluto.
Rosalba rimasta sola, si asciuga la bavosa figa e reindossa la veste da casa.
Tutto si è ricompattato prima che la chiave dei genitori giri nel barilottto della serratura.
Nessun dramma. Nessun scandalo. Il buon nome dei Vivarelli è salvo.
Manù nel bagno a far pipì, non è un problema. Da quando prepara l’esame con Rosalba, fa ormai parte ddella famiglia.
<Brave! Studiate pure.>
Mamma Carmen, incrociando nel corridoio Manù mentre esce dal bagno.
<Per oggi abbiamo già studiato abbastanza. Mi sa che adesso possiamo andare a fare il nostro giretto>
<Non state troppo fuori. Preparerò una cenetta coi fiocchi. Se vuoi esserci anche tu, Manù… Ci fa Tanto piacere.>
<Le sue cenette sono sempre succulente. Non mi farò scappare l’occasione. Posso già considerarmi invitata?>
<Certo tesoro. Cercate di uscire subito e di arrivare puntuali a tavola. Saremo solo noi. Le figliuole grandi mi hanno già detto attraverso la porta che non verranno a cena. Hanno i loro maschietti che le aspettano.>
Manù, con tutta la sua grazia orientale ha messo a segno un colpo che le permetterà di rimanere con Rosalba anche quando tutti, in quella casa, saranno andati o a dormire, o per le loro faccende.
Rosalba è entusiasta della mossa dell’ amica. La presenza dei genitori le mette al sicuro da ipotetiche incursioni delle sorelle grandi. Solo che vorrebbe godersi con la bella thai anche quell’ultima ora prima della cena.
Rosalba, furbescamente va da mamma ad aggiustare il tiro per farne un momento funzionale al suo amore per Manù.
Sente come sarà la cena e dice a mamma che non usciranno a passeggio per non rischiare ritardi:
<Ci accontenteremo di stare alla finestra a guardare il passeggio nella strada sottostante. Così non rischieremo di arrivare in ritardo e farvi incazzare.>
< Che brave ragazze, che siete! Sapete bene quanto ci tenga tuo padre alla puntualità quando si va a tavola>.
Mamma Carmen è entusiasta delle premure della figlia piccola:
“Viene proprio su bene! Sembrava quella con più grilli per la testa.… Si sta dimostrando quella con più attenzioni per noi, poveri vecchi!”
… E si mette ad armeggiare nella sua cucina per una cena veramente coi fiocchi.
Rosalba torna dall’amica colma di eccitazione.
<Papà è incollato alla televisione sui telegiornali. Mamma ha già messo in moto frullatori e fornelli. Amore mio… Nessuno ci scasserà le ovaie. Adesso sì che voglio leccartela come piace a me.>
Non ha tempo di riflettere Manù. Si ritrova nuda, sdraiata sul letto, con il volto dell’amica fra le cosce e tutto il piacere che bramava, la sta riempendo.
Quella di Rosalba è una lingua scatenata, bollente, turgida che le sta stimolando ogni punto della figa. Fuori e dentro: dal turgido clitoride, al perineo. Spingendosi fino al bordo del buco del culo.
Smania. Si contrae. Si accartoccia le tette. Ma non deve urlare tutto il proprio godimento.
Può solo squirtare con tutta la forza della sua fighetta.
E Rosalba si abbevera con passione a questa fonte. Si stacca dalla sorgente per portare tutti gli umori che ha catturato con il suo leccare alla bocca della partner.
È un bacio infinito mentre la figa di R osalba, guadagna il proprio godimento sbavando su quella, spalancata di Manù.
L’orgasmo lo raggiungono assieme. Sfregandosi le clitoridi, figa su figa.
La cena si è consumata al massimo della qualità sia per il gusto che per la buona armonia tra i commmensali.
Mamma Carmen, non solo stravede per la figlia lesbica, che invidia per i piaceri che può raggiungere. Ora è al colmo della gioia al pensiero che si congiunga con quella Dea dai lunghi capelli.
A fine cena, papà Arturo si corica… mamma Carmen si appresta a seguirlo.
Rosalba ottiene il ppermesso di tenere Manù a dormire con lei.
Il cuore delle ragaazze trabocca di gioia:
“Sarà una notte esplosiva” pensa Manù che sa già cosa offrire all’amica.
<Sarà la notte che inaugurerà un grande amore> Le sussurra Rosalba.
Nella cameretta di Rosalba si prepara quella che dovrà restare un loro momento indimenticabile.
Manù si è già denudata e, seduta sul letto, sta annodando i propri capelli in una treccia. Nodo dopo nodo ne verrà fuori uno strumento di una ventina di centimetri… rotondeggiante… grosso tre dita. La corporatura di un buon cazzo.
Rosalba si è tirata nuda pure lei. Appena ha avuto le tette libere, ha voluto appoggiarle alla bocca di Manù perché già si inebriasse del buon odore che monta da una femmina in stato di eccitazione.
Manù condivide il gentil pensiero: bacia e lecca quelle sode poppe… le sniffa come fosse un eccitante esotico… Con la punta della lingua ne stuzzica le aureole. Le labbra si dedicano a stringere i capezzoli che si irrigidiscono. Si allungano, mostrandosi in tutto il loro fascino.
Il manufatto di Manù è completato… Allora perché non sperimentarne le virtù fra quelle belle poppe.
Quel simulacro di cazzo pare che doni piacere in egual misura già nella spagnola.
Rosalba lo accoglie stringendolo tra le poppe, godendo della stimolante azione di tutti i piccoli nodi che lo tengono assieme.
Manù lo manovra eccellentemente e quel succedaneo di spagnola esprime tutte le potenzialità di una vera spagnola col cazzo.
L’eccitazione nelle ragazze è alle stelle. Le lori fighe si stanno infradicendo.
Manù vuole andare oltre.
Intanto, ora che ha riscontrato godimento nell’amica, vuole assaporarre quanto il succedaneo ha assorbito del sapore del suo corpo. Se lo mette in bocca e lo succhia. Poi lo passa a Rosalba per lo stesso piacere. E le sussurra anche qualcosa. Al che Rosalba risponde:
<Ma sei sicura che ci riusciremo? Fosse mai così, per noi ci sarebbe da impazzire di godimento>.
<Tranquilla… l’ho sbirciato nella camera dei miei… Funziona alla grande. Io mi metto alla pecorina con tutti i capelli sulla schiena. La treccia che ho costruito verrà a cadere un po’ sotto la fica. Tu l’impugni e mi scopi… Dopo sarò io a scopare te.>
<Woow!> R osalba esprime tutto il suo gradimento a prender parte all’esperimento.
Manù si posiziona sul letto in pecorina. Figa e culo in primo piano.
Rosalba non resiste e vuole metttere mano alla treccia solo dopo un intenso passaggio della propria lingua sulle parti in questione.
Manù sobbalza ai secchi colpi di lingua che l’amica le sferra sulla clitoride.
Si apre più che puo’… già gode e schizza.
Con precisione Rosalba le appoggia la treccia tra le grandi labbra:
<È stupedo, Amore! – Le grida la cucciola in piena soddisfazione con il proprio operato – Scopami!! Voglio sentirla nel fondo della fica. Laddove mi si dice che i cazzi lascino la sborra.>.
Nodo dopo nodo, Rosalba, con tanta delicatezza, introduce la trreccia nel canale dell’amore di Manù che per non gridare morde il cuscino.
Rosalba si è messa nei panni di un maschietto arrapato e conduce la treccia ccome fosse il proprio cazzo: Un po’ dentro. Un po’ rinccula… e avanti ancora.
Di tanto in tanto una leccata… visto che ce l’ha lì a portata di bocca… al buco del culo.
Un mix a cui Manù non regge. Si lascia andare in anticipo a quanto aveva ipotizzato.
Rosalba ha estratto la treccia dalla figa e se la lecca per gustare il sapore di quell’innaturale godimento e trasferirlo con un bacio alla fantasiosa amichetta.
<Che belle porche, che siamo! – Le sussurra Manù, sbavando la saliva che Rosalba… La sua Rosalba… le ha passato labbra a labbra – È stata una goduta meravigliosa. Adesso tocca a me restituirtela. Ti va?>.
<Ti toglierei il saluto se non succedesse.>.
Rosalba si pone nella stessa posa.
Anche la cucciola Manù anticipa le sensazioni della treccia con un’escursione di lingua e dita tra tette, figa e buco del culo.
<Voglio gustarmi la tua fica che cola> Poi… senza avvertire… la treccia del piacere gliela spinge tra le chiappe.
Rosalba tace. Manù spinge di più. La treccia ha già superato il portone del buco del culo.
Rosalba respira profondamente… Manù spinge. La treccia entra con tutta la sua scia di godimenti.
L’abilità della cucciola thais sta nella mossa con cui scopa il culo dell’amica. Dolcemente…Si ferma…. La coccola. Riprende veloce… Sempre più veloce. E la figa prende a colare.
Manù è alla figa che corre in aiuto . Sfila dal culo la treccia per porta delicatamente tra le grandi labbra.
Rosalba si commuove e la incita a farla godere. Non ha mai provato qualcosa di cosi corposo nella sua fighetta.
La treccia spazia in ogni dove. Considerando brividi… fremiti. Godimenti mai finora provati. L’orgasmo si accende e la porta su su nella grande valle dei sogni proibiti.
Gli umori si trasformano in una candida sborrata. Lei, appagata si consegna alle coccole della sua amichetta.
Baci, carezze, dolci pensieri sono il viatico del loro rilassamento.
<Con una notte così, volersi bene non è più un’avventura. È un dovere>
Rosalba è quello che voleva sentirsi dire. Manù la sta abbracciando con tanta passione.
Si scambiano promesse e giuramenti.
Che Manù vuole infine suggellare con un rito tradizionale della sua gente.
Manù scioglie la treccia dei loro godimenti. Adesso la sua immagine è tornata quella della Dea fanciulla che distriuisce piaceri con i suoi lunghi capelli.
Seduta tra le cosce di Rosalba, sorride gioiosa all’amica che contraccambia. Felice di ritrovarsi sfinita dai piaceri ricevuti.
Il rito thai sprosegue.
Manù appogggia la massa dei propri capelli sul ventre e sulle tette di Rosalba, recitando un magico sermone nella dei suoi avi. Ha predisposto che capezzoli e ombelico risultino circondati ma non coperti da quelle centinaia di magici fili. La sensuale crepa della figa scompare alla vista, nascosta dai medesimi.
Non appena Manù conclude di declamare il magico sermone, la sua serica chioma prende ad emettere il magico flusso che possiede: I capezzoli si inturgidiscono. Si protendono innanzi, offrendosi a baci e carezze. Il ventre brulica di fremiti… La figa prende a palpitare.
<Prendimi Manù!>, implora Rosalba.
<No amore. Faranno tutto gli spiritelli con i miei capelli>
Riprende in pugno la propria chioma e… utilizzandola come un piumino da dar la polvere, le spolvera a lungo le aureole attorno ai capezzoli.
Sembrerebbe un’operazione molto superficiale. Posso assicurare che produce un’intensità tale che la povera Rosalba, fatica assai a non gridare a squarciagola quello che sta godendo.
Quel pennello di capelli fruscia sulle tette lasciando brividi a non finire. Rosalba si accartoccia spasmodicamente le tette. Inizia anche a sgrillettarsi la clitoride:
<Ferma lì! Ci pensano gli spiritelli con i miei capelli.> sposta il pennello del godimento sulla figa.
Spennella in orizzontale e in verticale. La figa si schiude. Apre le sue labbra divenute spesse per il piacere. La prima linfa prende a gocciolare. Rosalba scalpita. Urlerebbe se non fosse la bocca dell’amica a farle morire il grido nella gola:
“Sono tua… Sono tua. Sono tua!”. Sarebbe stato il grido.
L’eccitazione di Rosalba è alle stelle… Quel piacere che vien da lontano la scuote… La sballotta qua e là. La fa sobbalzzare. Inarca la schiena per rincorrere l’acme del godimento. Ed è questo a catturarla e a spingerla nel vortice di un mega orgasmo. Al suo dissolversi sarà l’abbraccio con il corpo di Manù a farle riprendere una dimensione reale.
<Ti amo. Manù> si sente di dirle.
Manù replica la stessa frase con l’aggiunta di:
<… lasciati avvolgere nei miei capelli. Dormi e sogna stretta a me. Gli spiritelli delle montagne thais proteggeranno tutte e due anche nei sogni.>