ROSS ThePIG – La Bella 40enne
GLI AUTORI
FLAVIA MARCHETTI – ROSS THE PIG
Come già capitato, anche questo siparietto erotico nasce da il racconto di una vicenda piccante di Ross The Pig con Flavia Marchetti in una stretta collaborazione. Per cui si può ben dire che:
Ognuno ci ha messo del suo
Dal 20005 Flavia pubblica con l’editore Enstooghard Ltd – København
Nuvolosa e calda. È questa giornata. Esco.
Voglio accertarmi che il mondo giri, siccome deve girare, che giri dalla parte giusta.
È un incipit che non dice un cazzo ma è pur sempre meglio che dire che è giovedì mattina… Che vado a fare due passi al centro commerciale. Normalmente sono dei banali luoghi che non stimolano di certo la fantasia. Se non fosse che sono frequentati dalla fauna delle casalinghe desiderose di venir concupite da anonimo in buono stato. E, mi si permetta di annoverarmi in questa schiera. Tanto per entrare in gioco compro un po’ di affettati al banco salumi. È lì che ho il primo contatto con questa ambita specie. Avviene dopo pochi minuti che mi fingo interessato a quanto sta raccontando il salumiere sulla stagionatura del prosciutto San Daniele. In realtà sono le armoniche chiappe di una bella 40enne a catalizzare la mia attenzione. È abbigliata essenzialmente: t-shirt, short e sandali. Simpatica. Approcciamo spettegolando sulla spesa di una grottesca anziana. Tutto nasce da una battuta che accende il dialogo tra me e la Bella 40enne. Un simpatico scambio di battute, poi… Ognuno con il proprio pacchettino di prosciutto, ci si saluta con un bel sorriso.
La mia passeggiata mattutina prosegue tra i negozi del Centro…
E… guarda te chi ritrovo?… la Bella 40enne.
La scorgo dalla vetrina, in un negozio di abbigliamento, intenta a scegliere camicette. Come ho visto fare da altre donne se le appoggia a sé, senza indossarle. Giusto per aver l’dea dell’impatto, soprattutto del colore, sulla figura del corpo.
È una mattina che posso permettermi di essere ozioso. Ovvero: non ho né appuntamenti né faccende da sbrigare.
Entro per esibirmi nella nobile arte del pappagallaggio.
La battuta d’approccio è abbastanza scontata ma funziona spesso: <Ti consiglio quella bluette, da più risalto ai tuoi occhi.>
Vedo che funziona anche con questa Bella 40enne: <Che dici la provo?>
<Sì dai, Vediamo come ti sta addosso.>
Sfacciatamente la accompagno al camerino. L’aspetto.
Pochi minuti e apre. La camicetta le sta molto bene. È attillata al corpo e mette ben in mostra le zinne con i loro procaci capezzoli. Sulla panchetta in fondo al camerino, noto la sua maglietta e il reggiseno.
Dal momento che sono ben accetto e mi spingo avanti: <Forse starebbe meglio se l’annodi> Così le slaccio gli ultimi bottoni e le faccio un nodo che sta sopra l’ombelico. Ancora sciolgo un altro bottoncino tanto per scoprire un po’ di più il seno. Lei si gira verso lo specchio. La lascio rimirarsi. A me viene di mettere il chiavistello alla porta del camerino.
Sono dietro di lei. Le cingo i fianchi. Lei, con un rapido gesto della mano, allarga ancora più la scollatura della camicia. Le palpo le tette dall’esterno. Vado in crescendo. Vò con una mano a giocherellare con un capezzolo già inturgidito.
Si avvicina con il culo al mio bacino per sentire… Penso io… se l’eccitazione è attiva.
Mi pare che le nostre finalità coincidano.
Le metto una mano in mezzo alle gambe e la stringo forte a me. La bacio sul collo. Si gira. Scioglie il nodo alla camicetta. Ne slaccia gli ultimi bottoni. Il seno, sodo e ben proporzionato, mostra un piccolo neo sulla tetta sinistra. Non posso non succhiargliela.
Ambedue siamo una vampa.
Il desiderio ci sta facendo bollire.
Ho contro il palato un suo capezzolo. Sento scendere i miei jeans che si portano dietro gli slip. Lei può così massaggiarmelo dai testicoli alla cappella. L’eccitazione ci f a tremare. Sudare.
Ci si bacia.
Il mio uccello deve piacerle. Non lo molla. Lo stringe con decisa dolcezza.
La bacio sul collo. Dietro l’orecchio. Freme. Mugugna. Si china. A terra c’è una moquette.
Si inginocchia. Al calore e all’umidità della sua bocca, il cazzo esibisce tutta la sua maestosità. L’intelligenza propria del cazzo, lo fa crescere in ragione del suo utilizzo. Passa così, da uno stato di semiduro, tra le mani. A quello marmoreo, nella dolcezza della sua bocca.
Decisamente le piace. Lavora con la lingua sulla cappella. Trastulla il glande con un risucchio prolungato. Affonda la testa fino all’estremità del cazzo. Sento la sua gola. L’inizio della faringe. Trattiene quanto più le è possibile il respiro. Le prendo con affetto la testa tra le mani. Sarei per scoparmela ma quel bocchino mi sta facendo impazzire. La sua bava mi scende sul cazzo. Lo lubrifica. Lei lo maneggia per un po’. Lo riaffonda nella bocca.
Mi siedo sullo sgabello. Divarico le gambe. Lei, inginocchiata, prosegue nel suo meraviglioso bocchino. Succhia pure un testicolo, prendendolo completamente in bocca. Lecca tutta la verga dal basso fino alla punta della cappella. Gli ormoni sono pronti a farmi esplodere il cazzo. Lei affonda ancora la bocca sulla cappella. Succhia. Sente dal suo pulsare che il cazzo sta per venire.
Un succhiotto più lungo degli altri…
Caldo, il flusso di sperma le riempie la bocca. Le fuoriesce dai lati. Le scende sulle tette. A bocca aperta e con la lingua fuori, se ne fa colare parte sul petto. Come fosse un balsamo se lo spalma lì. Il restante, ancora in bocca, lo ingoia.
Non posso che baciarla. Un bacio con cui mi fa assaporare qualcosa del mio orgasmo.
Una giornata improvvisata che potrebbe non finire qui. La Bella 40enne sembra entusiasta del nostro approccio: Sta disinvoltamente al mio braccio.
Scherziamo. Ridiamo.
Un paio di volte cita per dimensioni, virtù e bellezza il mio uccello.
Mi riserva qualche effusione strada facendo, senza alcuna remora.
Ricordo che nel mazzo delle chiavi, ho pure quelle di casa di zia Albertina. Alle Terme di Boario fino al 15: un bell’attico con vista mare. Ogni due sere vado ad annaffiare le piante.
Potrei portarla lì per proseguire la nostra conoscenza.
Sto riflettendo.
Il mio uccello tra una mezz’oretta sarà pimpante come prima del bel pompino appena degustato.
Sì, ci vuole proprio un buon caffè e le comode poltroncine del Caffè Troncon si offrono ad accoglierci.
<Bella idea – fa lei – è da stamattina che cammino. Abbiamo fatto l’impossibile ma senza neppure presentarci.>
Annoto che per lei il pompino con l’ingoio è l’impossibile. Mi presento e così fa lei.
Samantha. Dice di avere 41 anni. Intanto ordino i caffè e due fette di buona gubana friulana.
Ci si racconta un po’ di robe. Lei è montanara di queste parti ed è divorziata ormai da 20 anni.
Io, faccio mia la casa di zia Albertina e cerco di invogliarla a venire a godersi la terrazza vista mare. Spingo e racconto che lì ho fatto le più belle scopate.
“Cazzo, la giornata è proprio propizia!”. A lei sfugge un: <Dev’essere una gran figata!>. Nel ridere alla propria battuta si scompone. La gonna va su scoprendo la coscia. Pronta la mia mano gliel’accarezza. Lei non ha alcun moto di fastidio.
È un trionfo! Non ho che da stringere. Chiamo il cameriere. Pago il conto…
Proseguo nella mia azione di intorto: descrivo, immaginando, come la bacerei… l’accarezzerei… La sua bellezza, distesa nuda sul lettino. Lei si schernisce… Mi interrompe: <Dai… Cosa aspettiamo.>
“È fatta!” mi dico.
Lei, muta l’espressione: si fa seria.
Lo noto: “È proprio una brava donna” dico a me stesso. Mi vien da pensare al conflitto che sicuramente sarà in lei, ora che ha accolto l’ipotesi di concedersi completamente.
Vuole però, mettere in chiaro alcune cose prima di seguirmi:
<Diciamo subito che io per l’una debbo essere libera. Ho un altro impegno. Diciamo anche che il pompino mi è piaciuto molto, soprattutto per la bellezza del tuo uccello. E mi sono lasciata andare – non riesce a trattenersi dal darmi un bacio –Diciamo che il pompino lo mettiamo nelle promozioni… Per quel che sarà la prossima scopata, proprio non posso fare a meno dal chiederti ottanta euro. Normalmente quando vado a casa di qualcuno, chiedo cento… Scusa… – arrossisce – Maledetti e in anticipo mi eccitano: mi viene di farlo con più passione
Note della Redazione
Samantha Fedriga, prostituta del Collio. 41 anni. Da 25 al servizio del cazzo. Quel giorno vive le più entusiasmanti scopate della sua intensa carriera di puttana. Trattata come una signora in una delle più affascinanti residenze della costa triestina.
Ross ThePig, scafato frequentatore di escort, hostes e puttane, non si tira certo indietro. Con il sorriso sulle labbra, anticipa il compenso all’astuta bagascia e si gode, forse, i più fantastici orgasmi del suo vagare di troia in troia.