About Flavia Marchetti
molto riservato
FLAVIA MARCHETTI
Scrittrice di bella presenza
A Bologna non si abita, si vive. E io a Bologna ci vivo da sempre. Da sempre, pure, scrivo.
Nel 1996 (avevo otto anni) vinsi il mio primo premio letterario. Un concorso messo su da una ditta che produce biscotti da inzuppare nel latte. A detta di tutti non sono mai stata una bambina buona, così non ho mai meritato la Dolce Euchessina.
A Cervia nell’estate 2017
A detta di tutti non sono mai stata una bambina buona, così non ho mai meritato la Dolce Euchessina.
2018, nella doccia di casa
Già alle superiori scrivevo su commissione e a pagamento: erano sempre storie d’amore un po’ sporcaccione che ciclostilavo in undici copie: 10 per la/il committente, 1 per il mio archivio (Le ho ancora tutte. Catalogate e ordinate).
Nella narrazione il/la committente aveva sempre il volto umano e un sacco di virtù ma fra i protagonisti c’era anche il buono-a-nulla o la troia che la dava qua e là.
2018, Nella vasca da bagno giocando con la schiuma
Ebbi molte richieste e a forza di 10 e 20 € tirai su un discreto gruzzolo. Ebbi anche casi complicati da gestire come quello di uno dei miei professori che voleva una storia che sembrasse quasi vera in cui sua moglie, altra insegnante dello stesso liceo, ne uscisse da puttana. Avrebbe scucito 500 €. Non se ne fece nulla anche perché nel compenso era prevista anche una trombata con lui.
2007, il giorno della maturità.
Qui ero già matura
Ho girato per l’Alma Mater un pò qua e un pò là e infine uno straccio di laurea me l’hanno data. Intanto non mi ero fidanzata con alcuno ma avevo messo su l’amante: moglie e due figli ma ben introdotto nella grande editoria europea. A tutt’oggi non mi ha fatto vincere alcun premio. Mi sa che smetterò di dargliela.
2011
[Quella con i jeans] con un’amica, durante la festa dl laurea
Per costruirmi una carriera, mi sono iscritta alla massoneria così ho rimediato una cattedra di Diritto all’Ozio in una prestigiosa università parigina. Ma questa è notizia che tengo riservata.
Quando andavo, mangiavo e dormivo qua
Grazie al mio editore danese posso far conoscere storie sincere e soprattutto vere.
A cui talvolta aggiungo pizzichi di fantasia. Purtroppo vengono pubblicati tradotti in quella lingua impossibile, dove la nostra leggiadra farfallina viene chiamata fisse e quando trombano dicono che har elsket. Ma si può?
Così, per farle conoscere nella loro genuina lingua – quella del Dante, del D’Annunzio, del Moravia e Pasolini. Nonché di Gustavo Franceschini, portiere del palazzo in cui abito – mi sono ridotta a tenere un blog per condividerli con voi. Anche se sconsiglio la lettura di questi pixel ai vostri pargoli. Dopo potrebbero dirvi: «Mamma/Babbo da grande voglio fare la scrittrice/scrittore porno» e voi vi sentireste una merda.
Avrete già capito che qui pubblicherò storie porcellose in linguaggio porcelloso, dove se leggerete ‘cazzo’ o ‘fica’ sarà perché sto parlando di cazzi e di fiche e questi, anche se non dovesse piacervi, si chiamano così.
Sembrar che il mio editore voglia diffondere le mie opere anche qui in Italia.
Dovesse interessarvi l’e-book, completo di tutte. Posso sempre inviarvelo gratuitamente. Almeno finché non sarò molto famosa. Scrivetemi qui: flaviamarcvhetti@gmail.com
[l’indirizzo è corretto così come lo leggete qui]
Credo sia norma che per vivere ognuno debba lavorare e nel mio caso, a questo, ci ha pensato mamma.
Mamma, come lo era nonna, è giornalista.
Sette anni or sono, dopo la laurea, un po’ di anni di tirocinio e l’esame che mi accoglie nell’Ordine dei Giornalisti, decide il grande passo:
Dopo 20 anni di onorato servizio, quale redattore capo di un’importante testata nazionale, si licenzia per aprire un’agenzia di comunicazione in cui c’è posto anche per me e per l’esperienza fatta quale stagista in grandi e piccoli giornali, radio e canali televisivi.
Nasce così Mother and Daughter sas
©FlaviaMarchetti2019